calcionapoli1926 rubriche L’ultimo ballo di Kvara, la testata del Cholito e il poker azzurro: gli ultimi 10 Milan-Napoli

serie a

L’ultimo ballo di Kvara, la testata del Cholito e il poker azzurro: gli ultimi 10 Milan-Napoli

Bruno Stampa

E' la notte del ritorno da ex di Carlo Ancelotti, in un duello suggestivo con Gennaro Gattuso, suo riferimento in mezzo al campo nel corso del suo impero rossonero. Il Napoli, che vuole provare a superare la delusione derivante dalla stagione dello scudetto perso in albergo e non arrivato nonostante la bellezza di 91 punti raccolti in un campionato, ha scelto di affidarsi a Re Carlo, che al Milan ha vinto tutto, non solo il tanto agognato tricolore ma addirittura la Champions League, un trionfo storico che suscita un'inevitabile nostalgia nei cuori e nella memoria dei suoi tifosi. E' una fredda domenica di fine gennaio quando va in scena il match valido per la ventunesima giornata di Serie A. Il primo sussulto lo dà il Napoli che, sull'asse Insigne-Callejon, impegna Donnarumma. A rispondere per il Milan, ci pensa Patrick Cutrone che, su assist di Calhanoglu, riesce a smarcarsi dall'ombra opprimente di Koulibaly e spegne il suo tiro sull'esterno della rete. La seconda parte è più movimentata della prima: Cutrone si trasforma da bomber in assist man dialogando con Suso e trovando, anche grazie a una deviazione di Albiol, Franck Kessié che, in area di rigore, grazia Ospina alzando troppo il mirino. Nel Napoli, entra in partita Arek Milik che, su cross rasoterra di Zielinski, calcia praticamente di prima ma non supera Donnarumma che chiude la porta in due tempi. Sarà poi il connazionale di Milik, Piotr Zielinski, a salire in cattedra: doppia occasione in due momenti diversi per lui, ma né una rasoiata finita fuori né un inserimento che si materializza con l'intervento comodo di Donnarumma su una sua botta troppo debole serviranno a rompere l'equilibrio. Il Milan, al tramonto delle ostilità, accoglie sul terreno di gioco anche Piatek ma il suo impatto è praticamente nullo, come il tocco di mano di Fabian Ruiz visto al novantatreesimo minuto dall'arbitro Doveri che espelle ingiustamente il centrocampista spagnolo. La decisione del fischietto romano manda su tutte le furie Ancelotti, il cui ritorno a San Siro da ex coincide con un'espulsione per proteste frutto di una scelta palesemente sbagliata di Doveri, provvedimento sul quale il VAR non poteva intervenire.