calcionapoli1926 rubriche L’ultimo ballo di Kvara, la testata del Cholito e il poker azzurro: gli ultimi 10 Milan-Napoli

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L’ultimo ballo di Kvara, la testata del Cholito e il poker azzurro: gli ultimi 10 Milan-Napoli

Bruno Stampa

E' il 18 settembre e il campionato è già alla settima giornata, nella folle corsa verso lo stop invernale tra novembre e dicembre per i Mondiali in Qatar. Non è un match decisivo ma, nella bellissima cavalcata che terminerà con lo scudetto per la banda di Spalletti, Milan-Napoli è già una sliding doors, non per gli equilibri finali di un campionato dominato in lungo e in largo ma per la positività sprigionata da quanto accade nei 9o minuti. Che sia un test estremamente probante, lo si intuisce dal fatto che il primo tempo è il Milan a fare la partita, con un ritmo tambureggiante e un paio di pericoli sventati da Meret, prima su Giroud che vede il suo tentativo finire sulla traversa al tredicesimo minuto a causa di una parata di Meret e poi con Krunic che, al ventottesimo, testa i riflessi del numero uno azzurro da pochi passi. Il secondo tempo dà al Napoli modo di essere cinico quando necessario, sono gli azzurri a stappare il match con Matteo Politano al cinquantaseiesimo minuto su un calcio di rigore guadagnato da Kvaratskhelia. Il Milan risponde a tono, prima con l'ennesima occasione non sfruttata, questa volta da Messias, e poi con il pareggio a firma di Giroud: De Ketelaere apre il campo a Theo Hernandez che, aiutato dalla sua poderosa progressione, pesca in area il centravanti francese, che spinge in porta il pallone dell'1-1. La controreazione del Napoli è un manifesto dell'ideologia e dei principi appartenenti a Luciano Spalletti, squalificato e per l'occasione sostituito dal vice, Marco Domenichini: Giovanni Simeone, subentrato a un impalpabile Raspadori, incorna il pallone proveniente dal cross di Mario Rui e fa 1-2, regalando ai tifosi la gioia del colpaccio a San Siro e del primo posto in classifica, confermato, a braccetto con l'Atalanta.