Riavvolgendo il nastro di due stagioni, si ripete il racconto di una partita i cui confini sono interessanti soprattutto per quanto accade lontano dal terreno di gioco: è la penultima giornata della Serie A 1988-1989 e il Napoli, reduce dalla Coppa UEFA conquistata contro lo Stoccarda, vorrebbe festeggiare il trionfo europeo ma il clima non è dei più ideali. Al San Paolo, l'ultima partita in casa diventa uno scenario dove la contestazione della piazza travolge la squadra, l'allenatore e probabilmente anche la società. La situazione degenera quando i disordini coinvolgono addirittura i tifosi che arrivano a scontrarsi con la polizia e fischiano sonoramente tutti, addirittura Diego Armando Maradona. Non si salva nessuno, neanche Ottavio Bianchi che, appena sette giorni prima, aveva inserito un portiere al posto di un attaccante, scelta palesemente provocatoria in mancanza di centravanti alternativi a Careca. Il tecnico era ormai al passo d'addio, con la Roma a fargli la corte, e l'umore a Napoli non è dei migliori anche per lo scudetto perso a favore dell'Inter di Trapattoni: la partita racconta poco ma tutto ciò che la circonda è semplicemente paradossale perché i fischi e gli scontri non consentono al Napoli di festeggiare un trionfo storico come quello conseguito in Coppa UEFA. Lo spettacolo sul campo è all'altezza di quanto di brutto si stia vedendo al di fuori: finisce 0-0 e, a una settimana dalla fine del campionato, gli azzurri mettono a rischio addirittura il secondo posto, che alla fine arriverà nonostante il pressing del Milan.
calcionapoli1926 rubriche I fischi a Maradona, lo scherzetto di Vinicio e una condanna alla B: i 7 Napoli-Pisa
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