Lo show di Maradona, l’esonero di Garcia e l’estasi di Mertens: gli 11 Napoli-Empoli di Serie A

È una Domenica delle Palme ansiogena quella che si vive tra i vicoli di Napoli e dintorni: domani, lunedì 14 aprile, alle 20:45, la compagine partenopea ospiterà, nella cornice dello Stadio Diego Armando Maradona, l'Empoli di Roberto D'Aversa. La gara rappresenterà uno spartiacque cruciale nella stagione di entrambe le squadre: gli azzurri sono chiamati a rispondere alla vittoria dell'Inter (conseguita con il risultato di 3-1) contro il Cagliari al fine di continuare a perseguire il sogno del 4° Scudetto, mentre i toscani (terzultimi in classifica) necessitano dei tre punti per restare in scia delle rivali invischiate nella lotta salvezza. A differenza di quanto si possa pensare, non sono molti gli scontri tra Napoli e Empoli a essersi disputati all'ombra del Vesuvio in Serie A: quello che andrà in scena domani, infatti, sarà appena il 12°. Il primo risale (addirittura) alla stagione 1986/87, mentre l'ultimo (come vedremo a breve) è piuttosto fresco nella memoria degli appassionati. Fatta questa breve disamina, tuffiamoci in un viaggio che spazia tra quattro decenni in cui ripercorriamo tutti gli undici Napoli-Empoli che si son giocati nella massima lega italiana. [embedcontent src="youtube" url="https://www.youtube.com/watch?v=JbaLsx5yH0g"] Partiamo dal confronto più recente (e forse, per certi versi, più doloroso): quello della (maledetta) annata 2023/24. In data domenica 12 novembre, a orario di pranzo, il Napoli campione d'Italia in carica affronta l'Empoli (penultimo in classifica a quota 7 punti) targato "Aurelio Andreazzoli" in una gara valida per la 12ª giornata di Serie A. Sulla panchina azzurra, giunto come successore di Luciano Spalletti, siede il francese Rudi Garcia. Nelle precedenti undici partite, il rendimento dei partenopei è stato tutt'altro che sufficiente: 4° posto in classifica (con 21 punti), a -7 dall'Inter capolista, frutto di sei vittorie, tre pareggi e due sconfitte; un numero (l'ultimo citato) che incrementerà al termine di quel mezzogiorno di fuoco. Dopo un assedio dalla durata di 90' da parte dei padroni di casa, infatti, Viktor Kovalenko gela il pubblico dello Stadio Diego Armando Maradona con una prodezza in pieno recupero di secondo tempo. Una debacle (per 0-1) che passerà alla storia come "La Waterloo di Rudi Garcia", il quale verrà sollevato dall'incarico di guida tecnica della Società Sportiva Calcio Napoli un paio di giorni più tardi e rimpiazzato da una vecchia conoscenza azzurra: Walter Mazzarri. È il preludio di una stagione in cui il club campano cambierà tre allenatori (dopo Mazzarri, per l'appunto, subentrerà Francesco Calzona, che guiderà il timone della nave fino a maggio 2024) e non si qualificherà a nessuna competizione europea, causa un deludente 10° posto con soli 53 punti totalizzati in 38 giornate. [embedcontent src="youtube" url="https://www.youtube.com/watch?v=nk1xa9lDYV8"] Dodici mesi addietro, il presente del Napoli è decisamente più felice: in panchina non c'è Garcia, ma Spalletti; e lo scontro infrasettimanale di martedì 8 novembre con l'Empoli appare nient'altro che una delle numerose tappe che condurranno Partenope verso la conquista del 3° Scudetto. L'uomo copertina della gara subentra dalla panchina: al 65° minuto, Matteo Politano fa spazio a Hirving Lozano, il quale, in meno di mezz'ora, semina il panico lungo il manto verde dello Stadio Diego Armando Maradona. L'esterno messicano prima trasforma un calcio di rigore a 4' dall'ingresso in campo, poi causa l'espulsione (per doppia ammonizione) dell'ex di turno Sebastiano Luperto e, infine, serve l'assist del definitivo 2-0 che porta la firma di Piotr Zielinski. Uomini di Paolo Zanetti annichiliti, 10ª vittoria consecutiva (la 12ª in 14 giornate) nel campionato 2022/23 di Serie A e primato in classifica a quota 38 punti (otto lunghezze in più rispetto alla Lazio 2ª) consolidato. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/qNRo3zKjvz0?si=2JvVMfW8WCRYX0y2"] Sembra il 12 novembre 2023, ma in realtà è il medesimo giorno del mese di dicembre dell'anno 2021: da un lato vi è il primo Napoli targato "Luciano Spalletti", 3° in classifica a quota 36 punti e in piena lotta Scudetto che coinvolge Atalanta (34 punti), Inter (37 punti) e Milan (38 punti, nonché futuro campione d'Italia), dall'altro, invece, l'Empoli neopromosso allenato, anche in questo caso, da Aurelio Andreazzoli. Il copione dell'incontro anticipa ciò a cui assisteremo due anni più tardi (esonero della guida tecnica azzurra escluso): dominio in lungo e il largo da parte dei padroni di casa per l'intera durata del match, ma a festeggiare saranno gli ospiti al 70° minuto di gioco grazie a una fortunosa rete di Patrick Cutrone. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, André-Frank Zambo Anguissa, nel tentativo di allontanare il pallone dall'area di rigore partenopea, lo fa carambolare sulla nuca del centravanti italiano che, involontariamente, beffa David Ospina. Una rete involontaria, ma che consente ai toscani di espugnare (di misura) lo Stadio Diego Armando Maradona. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/yePOzmo4JMI?si=eFvP4b_4LjbrT4Mf"] Per adesso, questo (lungo) viaggio nei ricordi è un sali e scendi di emozioni: lo conferma il fatto che, dopo la debacle dell'inverno 2021, sia tempo di analizzare la schiacciante vittoria conseguita dai campani tre anni orsono. Il 2 novembre 2018, il primo Napoli di Carlo Ancelotti ospita (nell'allora Stadio San Paolo, che cambierà poi nome in "Stadio Diego Armando Maradona" in seguito alla scomparsa de El Pibe de Oro datata 25 novembre 2020) e disintegra, con una "manita" (per l'esattezza, un 5-1), un Empoli terzultimo in classifica, a quota 10 punti (e destinato alla retrocessione in Serie B) nell'anticipo dell'11ª giornata di Serie A. Una rete di Lorenzo Insigne, un sigillo di Arkadiusz Milik e una tripletta da fuoriclasse di Dries Mertens (che supera, in un solo colpo, Antonio Careca e José Altafini, rispettivamente fermi a 96 e 97 gol, diventando, con 98 gol, il 6° marcatore all-time nella storia della Società Sportiva Calcio Napoli) rendono vana la marcatura toscana siglata da Francesco Caputo. Ancora una volta, al comando della panchina ospite vi è Aurelio Andreazzoli, il quale patirà l'esonero nelle ore immediatamente successive a tale umiliazione. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/Mmia6yKvMgI?si=NVHhCross7QLDLBY"] Altra stagione, altro turno infrasettimanale e altro confronto tra un Napoli in lotta per il tricolore e un Empoli che, ad annata conclusa, saluterà la Serie A: in un mite mercoledì sera di inizio autunno (più precisamente, il 26 ottobre 2016), gli uomini di Maurizio Sarri infliggono una sonora batosta (la 6ª in 11 giornate) per 2-0 alla terzultima forza del campionato (guidata dal debuttante Giovanni Martusciello). Apre Dries Mertens al 51° minuto, chiude Vlad Chiriches (sugli sviluppi di un calcio d'angolo) mezz'ora più tardi: trionfo per la formazione partenopea che scavalca il Milan (uscito sconfitto per 3-0 la sera prima in casa del Genoa) riacciuffando il 3° posto in classifica (a quota 20 punti) e, al contempo, resta in scia di coloro che si riveleranno essere le principali rivali per la conquista dello Scudetto: la Roma di Luciano Spalletti (22 punti) e la Juventus di Massimiliano Allegri (24 punti e vincitrice, a fine anno, del 6° campionato nazionale consecutivo). [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/jybTQhWbKcE?si=0njj76VGg10wytRm"] Quello della stagione 2018/19 non è l'unico 5-1 rifilato dal Napoli all'Empoli in uno scontro valevole per una gara del campionato di Serie A svoltasi nella cornice dell'impianto di Fuorigrotta: anche nell'annata 2015/16, in data 21 gennaio 2016, gli azzurri hanno reso l'impegno casalingo con i toscani una "fiera del gol". La gara per gli uomini di Maurizio Sarri (resosi protagonista di un passaggio proprio dalla compagine ospite a quella ospitante nel corso della precedente estate), in verità, comincia in salita: al 28° minuto del primo tempo, Leandro Paredes sciocca il pubblico presente allo Stadio San Paolo con una rete su punizione battuta dalla lunga distanza. Tuttavia, non è lo svantaggio di una marcatura a mettere in difficoltà una formazione che contenderà (quasi) fino a maggio la vittoria dello Scudetto alla corazzata Juventus: Gonzalo Higuain (destinato a infrangere il record di gol in una singola stagione di Serie A, detenuto fino a quel momento dallo svedese Gunnar Nordahl con 35 reti, facendone registrare 36), Lorenzo Insigne (su punizione) e José Maria Callejon (autore di una doppietta), con la partecipazione del difensore rivale Michele Camporese (reo di aver commesso un'autorete) ribaltano il risultato e firmano la "manita" partenopea. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/89sl-g1Amro?si=OZWLLLM5XOeabp51"] La stagione 2014/15 (con "Rafa" Benitez in panchina) non viene ricordata con particolare affetto dai tifosi del Napoli: da un lato il trionfo in Supercoppa Italiana, nella cornice dello Stadio Jassim bin Hamad, contro la Juventus ai rigori e il glorioso percorso in Europa League (interrotto in semifinale dal Dnipro), dall'altro la mancata qualificazione alla successiva edizione di UEFA Champions League, complice il 5° posto in classifica (con 63 punti) a fine stagione. Come se non bastasse, neanche l'annuale scontro casalingo con l'Empoli (allenato, in questo caso, da Maurizio Sarri) regala soddisfazioni: 2-2 l'esito conclusivo della gara al termine dei 90' di gioco, con i padroni di casa chiamati a rimontare da uno svantaggio di due reti. Duvan Zapata e Jonathan De Guzman (nel secondo tempo) rispondono alle marcature toscane siglate in precedenza da un futuro ex Napoli, ossia Simone Verdi, e da un giovane Daniele Rugani. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/ncAZflFaCsI?si=KnaXqE3zGs573uOP"] Facciamo un tuffo nel passato di circa sei anni e mezzo (causa annate trascorse in Serie B da parte dell'Empoli) e dal dicembre 2014 ci troviamo catapultati sempre nello Stadio San Paolo ma nell'ancor più lontano 17 febbraio 2008: il Napoli di Edoardo Reja, tornato nella massima lega italiana dopo 11 anni d'assenza, ospita la compagine toscana guidata da Alberto Malesani. Purtroppo per i partenopei, è un pomeriggio piuttosto amaro: una doppietta di Nicola Pozzi (ex di turno) e una rete Alessandro Budel rendono futile la marcatura azzurra firmata "Daniele Mannini" e fissano il risultato finale sull'1-3. Da segnalare, inoltre, tre espulsioni: due per il Napoli (Marcelo Zalayeta, punta centrale, e Maurizio Domizzi, difensore centrale) e una per l'Empoli (Felice Piccolo, difensore centrale). [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/2fYnV_9ZhH8?si=1z0KM3lDxwPMwOCl"] Salutiamo gli anni '00 e andiamo a trattare dell'unica sfida tra Napoli e Empoli svoltasi allo Stadio San Paolo nella decade '90-99 in un campionato di Serie A. 14 settembre 1997: alla 2ª giornata, la compagine partenopea, la cui guida tecnica è Luigi Simoni, affronta i neopromossi toscani allenati nientemeno che da Luciano Spalletti. È una domenica tranquilla per i padroni di casa: nonostante una rete del napoletano (di nascita) Carmine Esposito, il tandem d'attacco azzurro Claudio Bellucci-Igor Protti piega la formazione ospite e conquista, grazie a un successo per 2-1, i primi tre punti della stagione. Alla fine del campionato, entrambe le squadre retrocessero in Serie B. Per gli azzurri si trattò del peggiore della propria storia, avendo raccolto soltanto 14 punti. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/-sW-YjHyXlw?si=pr4okFY3-gLpsBCh"] Per i capitoli finali di questo viaggio, c'è spazio anche per un paio di sfide risalenti agli anni '80. La prima è datata 1° novembre 1987: un Napoli reduce dalla storica conquista del primo Scudetto è ripartito nel campionato successivo parlando la lingua della vittoria, l'unica che gli uomini di Ottavio Bianchi conoscono. Nella battaglia con l'Empoli di Gaetano Salvemini (alla seconda partecipazione in assoluto in Serie A e destinata, a fine anno, alla retrocessione tra i cadetti), sale in cattedra Diego Armando Maradona: nello stadio che sarà intitolato in suo nome qualche decennio più tardi, "El Pibe de Oro" mette a segno una doppietta (il primo dei due siglato su rigore) e regala tre punti alla capolista. Inutile la rete degli ospiti che porta la firma dell'attaccante svedese Johnny Ekstrom. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/8H74O0BybLA?si=aYC0wCz03w8w0ABP"] Concludiamo, infine, con la seconda delle due sfide provenienti dalla decade '80-89. Nella stagione 1986/87, la più memorabile nella storia della Società Sportiva Calcio Napoli, la corazzata di Ottavio Bianchi ospita un Empoli sempre allenata da Gaetano Salvemini, ma alla prima partecipazione in assoluto in Serie A. L'incontro risulta essere, come da pronostico, a senso unico: 4-0 senza storia per i padroni di casa, figlio delle reti siglate da Diego Armando Maradona (su punizione), che dispensa calcio per tutti i 90' della partita, Andrea Carnevale (doppietta) e Salvatore Bagni. A posteriori, una piccola tessera del meraviglioso mosaico che prenderà la forma del primo storico Scudetto targato "Partenope". CalcioNapoli1926.it è stato selezionato da Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici anche su Google News.