Sosa campione al cardiopalma, Ospina 3-peat. Jorginho: tris di trofei negato da… Kvara e Fabian!

"Chi ama non dimentica": un motto che, rapportato alla gente di Napoli, vale il doppio. Così come i "forestieri" che abbandonano la città, anche i nativi della fu Partenope fanno fatica a lasciarsi alle spalle qualunque individuo che, nel bene o nel male, abbia fatto parte della loro storia. Per tale ragione, grazie a questa rubrica, la redazione di CalcioNapoli1926.it si impegna a mantenere informata la tifoseria "081" in merito alle gesta di coloro il cui destino, almeno una volta nel passato, si è incrociato con quello della Società Sportiva Calcio Napoli. Lo scenario nel quale ha luogo il prologo della "puntata" odierna di questo format è la finale di Coppa Intercontinentale, colorata per larghi tratti d'azzurro: Khvicha Kvaratskhelia e Fabian Ruiz, compagni di squadra al Paris Saint-Germain, infrangono sul più bello i sogni di Jorginho, fulcro del centrocampo del Flamengo, e ripongono nella bacheca della compagine capitolina il primo titolo mondiale della propria storia. L'esito sia dei tempi regolamentari che supplementari è stato un 1-1 frutto dei gol del georgiano da una parte e dell'italo-brasiliano (dagli undici metri) dall'altra. Nella decisiva serie di tiri dal dischetto, la Dea bendata e un Matvej Safonov in stato di grazia, autore di 4 rigori parati, hanno scelto di far esultare i parigini. "Jorge" e il Mengão falliscono la conquista del terzo trofeo in tre settimane dopo i recenti successi nel Campeonato Brasileiro e in Copa Libertadores, mentre il PSG si gode lo status da detentore di sei tornei: Ligue 1, Coupe de France, Supercoppa di Francia, Champions League, Supercoppa UEFA e, per l'appunto, Coppa Intercontinentale. Da Al Rayyan saliamo sul primo aereo in partenza per Santiago del Estero, laddove un'altra vecchia conoscenza azzurra, oltre a Kvaratskhelia e Fabian Ruiz, ha sollevato una coppa: José Ernesto Sosa. Sotto i riflettori dell'Estadio Unico Madre de Ciudades, "El Principito" e l'Estudiantes si sono laureati campioni d'Argentina, più precisamente del Torneo Clausura di Primera Division, a discapito del Racing Club de Avellaneda al termine di una finale folle: in svantaggio per 1-0 fino al 93° minuto, un colpo di testa di Guido Carrillo, servito su punizione proprio da Sosa, ha ristabilito la parità a tempo ormai scaduto. Dopodiché, archiviata anche la mezz'ora supplementare, il Fato ha sorriso al club de La Plata alla lotteria dei rigori. Si tratta del primo campionato vinto da Los Pincharratas a distanza di 15 anni dall'ultima volta. Alla cerchia dei "conquistadores", nella notte tra mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre, si è unito pure David Ospina: portiere titolare dell'Atletico Nacional dal luglio 2017, il 37enne di Itagüi ha prevalso nel duplice confronto valido per l'atto conclusivo di Copa Colombia con i "cugini" dell'Independiente Medellin. Decisiva la rete segnata da Andres Roman all'11° minuto della gara di ritorno, visto lo 0-0 del primo round. La formazione di cui Ospina è capitano taglia, in aggiunta, un altro traguardo importante: terza coppa nazionale vinta di fila (e, pertanto, seconda difesa del "tesoro", per adoperare un gergo piratesco, consecutiva). C'è chi insegue la gloria al servizio dei club e chi, invece, prova a regalare una gioia (la 2ª consecutiva) alla propria nazione: Adam Ounas, da inizio dicembre a oggi, è rientrato nella seconda categoria. La nazionale algerina, infatti, è stata impegnata, anch'essa nel suolo qatariota, con le gare valevoli per l'edizione 2025 della Coppa Araba FIFA, torneo di cui era la vincitrice uscente. Superato da prima della classe il Girone D, in cui le avversarie erano Iraq, messo KO mediante un 2-0, Bahrein, sconfitto 1-5, e Sudan, unica del trittico contro cui si è fatto registrare un pareggio a reti bianche, la corsa de Les Fennecs ha ricevuto una battuta d'arresto ai quarti di finale: debacle ai calci di rigore, dopo l'1-1 con cui si sono conclusi i precedenti 120', per mano degli Emirati Arabi Uniti. Zero gol e altrettanti assist messi a referto da Ounas nell'arco della competizione. Da segnalare unicamente l'espulsione rimediata al match inaugurale della fase a gironi con la selezione sudanese. Divulgata settimana scorsa la notizia della firma, gli appassionati del calcio di provincia erano in fermento per il debutto di Amato Ciciretti con la maglia del Real San Basilio, squadra militante in Promozione laziale, la 6ª serie del sistema nostrano. Esso è avvenuto nella mattinata di domenica 14 dicembre e si è rivelato piuttosto soddisfacente: 5-2 rifilato al Vivace Grottaferrata, con tanto di gol della definitiva "manita" siglato proprio dal mancino classe '93. A onor di cronaca, va riportato anche l'esito dello scontro al vertice con l'Alatri disputatosi 76 ore più tardi: sconfitta per 3-2 e vetta del Girone D ceduta a quest'ultimi, ora a quota 34 punti, uno in più rispetto a Ciciretti e compagni, quando sono trascorse 14 giornate. È tempo di porre l'attenzione sugli avvenimenti dell'Europa che conta: circa sette giorni fa, hanno avuto luogo le gare valevoli per la 6ª giornata della League Phase dell'annuale edizione di Champions. Protagonisti cinque calciatori che nel proprio curriculum possono vantare di aver vestito, per un certo lasso di tempo, la maglia del Napoli e le cui emozioni appaiono miste. Il Bayern Monaco, società a cui è burocraticamente legato Kim Min-jae, si conferma la seconda forza della kermesse dietro l'Arsenal, in cima a punteggio pieno e, di conseguenza, a tre lunghezze di vantaggio dai tedeschi, tramite un 3-1 inflitto allo Sporting Lisbona (incontro vissuto da spettatore in panchina per il difensore sudcoreano). I bavaresi in graduatoria sono immediatamente seguiti dal già citato Paris Saint-Germain di Kvaratskhelia e Fabian Ruiz con 13 punti. La fatica più recente, a livello cronologico, in campo europeo de Les Rouge et Blue è uno 0-0 in trasferta contro l'Athletic Bilbao. A chiudere la fascia delle prime 8 classificate, che vale l'accesso diretto agli ottavi di finale della Coppa dalle Grandi Orecchi, sono l'Inter di Piotr Zielinski e l'Atletico Madrid di Giacomo Raspadori, assieme ai Galacticos del Real Madrid, tutte a quota 12 punti. Tuttavia, i martedì sera del fantasista polacco e del nativo di Bentivoglio non coincidono affatto: KO casalingo per 1-0 a opera del Liverpool; rocambolesco successo con il risultato di 2-3 (ammirato con indosso la pettorina dall'italiano) in casa del PSV Eindhoven. L'unico della sestina di nomi relegato alla zona valida al massimo per gli spareggi è Victor Osimhen: il Galatasaray scivola in 18ª posizione con 9 punti dopo aver perduto 1-0 nella cornice dello Stade Louis-II, tempio dell'AS Monaco. In compenso, sabato 13 dicembre il centravanti di Lagos ha segnato la terza delle quattro marcature "offerte" dal Cimbom all'Antalyaspor nell'1-4 che ha permesso al club di Istanbul di consolidare il primato in Super Lig con 39 punti. Non solo in Champions, anche in Europa League giocano personaggi familiari alla piazza partenopea (a onor di cronaca, quattro) che sono stati impegnati con la 6ª giornata del girone unico della competizione menzionata poc'anzi. Philip Billing e il Midtjylland dimostrano come la sconfitta con la Roma di due settimane fa sia già acqua passata: Genk addomesticato attraverso un sempreverde 1-0 e cima della classifica in coabitazione con Olympique Lione e Aston Villa, a quota 15 punti, confermata. Domenica scorsa, inoltre, i Lupi si sono assicurati un posto nelle semifinali di Pokalturnering a danno del Nordsjælland: nonostante il match di ritorno dei quarti sia finito 2-1 per i rivali, esso è risultato inutile in virtù del 5-1 dell'andata in favore dell'organico di Billing. Alle "Final Four", in programma tra febbraio e marzo 2026, il Midtjylland è atteso dall'Aarhus Gymnastikforening. Il Real Betis, la cui muraglia difensiva è composta, per un quarto, da Natan Bernardo De Souza, rappresenta la quarta forza dell'allora Coppa UEFA: 14 punti derivanti da due pareggi e quattro vittorie, l'ultima delle quali giunta per 1-3 con la Dinamo Zagabria. La palma di "partita più pazza dell'episodio" se l'aggiudica l'FCSB di Vlad Chiriches: sotto 1-3 contro il Feyenoord a inizio secondo tempo, i rumeni hanno clamorosamente ribaltato il parziale e trionfato per 4-3, con la marcatura del "poker" siglata quando il cronometro segnava il 95° minuto. Saliti in 27ª posizione con 6 punti, ora la fu Steaua Bucarest può sperare di rientrare tra le prime 24 classificate; ergo: puntare ai play-off. Salutano con due turni d'anticipo il torneo, al contrario, Tanguy Ndombele e il Nizza: quella dal valore di 0-1 con lo Sporting Braga è la 6ª sconfitta su 6 collezionata da Les Aiglons in EL durante la stagione corrente. Siccome il 24° posto dista 7 punti, la qualificazione quantomeno ai sedicesimi di finale è aritmeticamente sfumata. Ripeschiamo, adesso, Piotr Zielinski e l'Inter col fine di narrare uno scontro tra volti noti alla piazza partenopea avvenuto domenica 14 dicembre, nonché valevole per la 15ª giornata di Serie A, con il Genoa di Leo Skiri Ostigard: i nerazzurri sbancano per 1-2 lo Stadio Luigi Ferraris e approfittano dei passi falsi del Milan targato "Massimiliano Allegri", che non va oltre un pareggio con il risultato di 2-2 contro il neopromosso Sassuolo, e del Napoli di Antonio Conte, crollato 1-0 in casa dell'Udinese, per agguantare la vetta del campionato con 33 punti. Il Grifone, invece, è invischiato in una lotta salvezza alquanto ferrata. La classifica della massima lega italiana, dalla 15ª posizione in giù, recita nella seguente maniera: Cagliari 14 (battuto 2-1 dall'Atalanta nonostante il gol del momentaneo pari firmato "Gianluca Gaetano"); Genoa 14; Parma 14; Hellas Verona 12; Pisa 10 (team che in rosa vanta gente del calibro di Raul Albiol e Simone Scuffet uscito sconfitto per 1-0 dal confronto con il Lecce); Fiorentina 6. Concludiamo, come di consueto, con il capitolo relativo agli allenatori, che le vicende europee di Roberto De Zerbi e Luciano Spalletti ci consentono di inaugurare in maniera positiva. Il primo, condottiero dell'Olympique Marsiglia, non si lascia sorprendere dal Royale Union Saint-Gilloise e porta a compimento la "missione belga" grazie a un pirotecnico 2-3; il secondo, in linea con il rendimento del collega bresciano, stende il Pafos con un secco 2-0. L'OM e la Vecchia Signora sono appaiate nella classifica del maxi-girone di League Phase: 16ª e 17ª posizione occupate con 9 punti. Fallisce, al contrario dei tecnici menzionati nel trafiletto precedente, l'appuntamento con le notti più calde del panorama calcistico Rafael Benitez: il suo Panathinaikos sbatte contro il muro eretto dalla retroguardia del Viktoria Plzen. Pareggio a reti bianche e Trifylli che rimane inchiodato al 15° posto a quota 10 punti. L'impresa del weekend, per quanto possa sembra strano, è a opera della Lazio di Maurizio Sarri in trasferta contro il Parma: costretti a giocare in doppia inferiorità numerica a causa delle espulsioni di Mattia Zaccagni nel primo tempo e di Tomas Basic nella ripresa, i biancocelesti non si arrendono di fronte alle difficoltà e anzi, Tijjani Noslin all'82° minuto trova il gol che vale l'impronosticabile 0-1 finale. Infine, a piè di articolo, quattro storie con sfondo il campionato di Serie C. In primis, la Ternana di Fabio Liverani rifila, in data mercoledì 10 dicembre, un perentorio 4-1 all'Union Brescia nei quarti di finale della Coppa Italia di categoria e strappa il pass per le "Final Four", occasione in cui le Fere se la vedranno con il Potenza. A proposito di Union Brescia, all'indomani della debacle in coppa nazionale, la dirigenza biancazzurra ha affidato l'incarico di guida tecnica del club a Eugenio Corini, profilo che vestito la maglia partenopea da calciatore tra l'estate del 1993 e l'autunno del 1994. Il fu centrocampista ha debuttato sulla panchina de Le Rondinelle domenica 14 dicembre espugnando per 0-1 in "zona Cesarini" lo Stadio Polisportivo di Belluno, dimora delle Dolomiti Bellunesi. Sempre nel Girone B, la Triestina di Attilio Tesser fa valere l'orgoglio nella sfida valida per il 18° turno della kermesse con l'AlbinoLeffe di un altro ex Napoli quale Giovanni Lopez: "manita", più precisamente un 5-2, tramite il quale i Muli fanno capire di voler sputare sangue sul rettangolo verde al netto della penalizzazione di 23 punti avuta a inizio stagione a causa di violazioni di natura amministrativa. In chiusura, il Benevento di Antonio Floro Flores annienta con un 4-0 senza possibilità di replica il Giugliano. Tre punti che consentono ai campani di agganciare il Catania in cima al Gruppo C a quota 38. A cura di Alex Iozzi © RIPRODUZIONE RISERVATA