editoriali

Oggi come il 4 maggio: i momenti chiave dello scudetto (e di quello che può arrivare)

Bruno Stampa

In un immaginario fil rouge che unisce questa stagione a quella dello scudetto, è inevitabile partire dalla prima giornata. E' il 15 agosto 2022 e a Napoli la perplessità regna sovrana dopo una sessione estiva di calciomercato che ha rivoluzionato l'organico azzurro visti gli addii di numerosi senatori come Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian Ruiz. Il clima attorno alla squadra non è dei migliori, come testimoniato dalle numerose e plateali contestazioni viste anche nel ritiro estivo di Dimaro eppure, allo Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona, gli uomini di Spalletti spazzano via i primi dubbi rifilando cinque gol all'Hellas. Dopo l'iniziale vantaggio gialloblù firmato da Kevin Lasagna, il Napoli reagisce presentando al grande calcio un talento georgiano all'apparenza promettente, Khvicha Kvaratskhelia. Cross di Lozano dalla destra e stacco imperioso, di testa, del classe 2001 che insacca Montipò e firma il momentaneo 1-1. Segneranno poi, nell'ordine, Osimhen, Zielinski, Lozano e Lobotka intervallati da un altro gol di Lasagna. A Verona finisce 2-5 e, pur con una tenuta difensiva da consolidare, le risposte sono abbastanza incoraggianti. Lo stesso non si può dire della prima giornata di questo campionato, che ha visto il nuovo Napoli di Antonio Conte soccombere 3-0 ancora a Verona: proprio come due stagioni fa, il percorso del Napoli comincia contro l'Hellas ma questa volta avviene nel modo peggiore possibile con un KO fragoroso a firma di Livramento e Mosquera (doppietta). Al termine del massacro subito dai suoi ragazzi, Antonio Conte chiederà umilmente scusa a tutto il popolo napoletano, rimasto scioccato da un esordio che sembrava essere, più che la prima pagina di un nuovo capitolo, la trentanovesima dello scorso sciagurato campionato.

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