Biasin: “Ruberei Anguissa al Napoli, Conte non mi stupisce. Date tempo a Lucca! Rrahmani…”

Fabrizio Biasin, giornalista presso Libero (nonché collaboratore presso Cronache di Spogliatoio e TuttoMercatoWeb.com), si è concesso in esclusiva per un'intervista ai taccuini di CalcioNapoli1926.it alla vigilia della sfida di campionato (in programma sabato 25 ottobre, alle 18:00, e valevole per l'8ª giornata del campionato 2025/26 di Serie A) tra il Napoli di Antonio Conte e l'Inter targata "Cristian Chivu". Diverse le tematiche trattate, oltre a quelle legate al "big match" del Maradona: dalle controverse dichiarazioni rilasciate dal tecnico azzurro post-PSV all'importanza di Amir Rrahmani e Stanislav Lobotka all'interno dell'undici titolare dei campioni d'Italia. KO tennistico patito dal Napoli ad Eindhoven: è una notizia positiva per Chivu oppure deve temere una reazione da parte degli azzurri figlia della voglia di riscatto? "La notizia positiva per Chivu sono le 7 vittore consecutive, oltre al fatto di aver trovato una quadra dopo la sconfitta con la Juventus. Quello che succede in casa Napoli ovviamente interessa a Chivu, ma non può spostare niente nella preparazione della partita da parte dell'Inter: sarebbe veramente sciocco e autolesionista pensare che una brutta debacle come quella che ha subito il Napoli significhi potersi permettere di giocare a cuor leggero al Maradona". Alle 7 vittorie consecutive da te citate, aggiungiamo 18 gol fatti e appena 2 subiti: le critiche per la decisione di ingaggiare Cristian Chivu sono state fin troppo affrettate? "Ci sono state critiche, ma anche chi, come me, aveva dei dubbi: non eravamo critici perché poco speranzosi che le cose potessero andar bene, ma temevamo ci fossero troppi rischi legati a questa scelta. In realtà, i dirigenti dell'Inter hanno preso una decisione che, al momento, si è rivelata lungimirante. Ci hanno visto bene: hanno scelto un ex giocatore dell'Inter, oltre che allenatore della Primavera, quindi già conoscitore dell'ambiente, e che si sta dimostrando non solo un bravo tecnico, ma anche un fine psicologo. Nonostante la sua scarsa esperienza in panchina, è riuscito a farsi accettare da un gruppo reduce da una clamorosa umiliazione sportiva. È stato bravo a entrare in punta di piedi nello spogliatoio dell'Inter; per capirci, esattamente l'opposto di ciò che fece Benitez a suo tempo dopo la vittoria del triplete di Mourinho: cercò di fare la rivoluzione, tentando di cancellare il passato, e venne rigettato dallo spogliatoio". Lucca fa fatica, mentre Bonny è già divenuto un pupillo della "Nord": Conte avrebbe dovuto puntare sul francese come vice-Lukaku? "Col senno di poi, sembra che uno sia un fenomeno mentre l'altro non vale niente. Io credo si debba un attimo temporeggiare sulle sentenze, possiamo soltanto dare giudizi in base a ciò che abbiamo visto finora. Sicuramente l'Inter ha fatto una bella pescata con Bonny: è costato 25 milioni, tanti ma non i 40 che vengono chiesti per altri centravanti con le sue qualità e le sue stesse prospettive. Inoltre, sta dimostrando di essere un attaccante molto moderno: visione sotto porta, tecnica, capacità di giocare con la squadra... Ha tante caratteristiche interessanti. Lucca sta facendo molta più fatica: evidentemente, è entrato in un impianto in cui non riesce ancora a essere all'altezza delle aspettative. Tuttavia, ripeto che bisogna andarci piano con i giudizi affrettati: l'Inter ha fatto una buona scelta con Bonny, ma non credo che Lucca, nonostante qualche partita sbagliata, sia destinato a una carriera mediocre. Certamente Bonny era una possibilità per tante squadre, ma tutti hanno mollato mentre Ausilio è andato avanti per la propria strada: lo seguiva da mesi siccome aveva la convinzione che potesse fare la differenza". Nel post-partita di PSV-Napoli, hai pubblicato un tweet (clicca il link per leggerlo) in cui riprendevi la seguente frase pronunciata da Antonio Conte ai microfoni di Sky Sport: "Nove giocatori sono troppi, inserire tante nuove teste in uno spogliatoio non è facile"; e l'ha associata a un'immagine di Maurizio Sarri. Anche se facilmente intuibile, ti va di spiegare qual era l'intento dietro il suddetto post? "Credo che le dichiarazioni di Conte post-Champions siano tipiche del suo personaggio. Lo conosciamo da tanti anni, non è la prima volta che, in un certo tipo di situazione, cerca di alzare i toni e di trovare responsabili. Se uno lo conosce, sa che bisogna lasciar correre certe dichiarazioni, al contrario, viene da esclamare: 'Come si permette di dire cose che non stanno né in cielo né in Terra?!'. Se si vuole andare a puntualizzare, è ovvio che parole del genere non hanno senso, ma siccome penso di aver capito come si comporta Conte, è una dichiarazione fatta apposta per creare un certo di situazione la quale, nella sua ottica, può innescare una reazione. È una strategia e, dato che in genere le sue strategie funzionano, fa bene a fare quello fa. Presa singolarmente, invece, non esiste che un allenatore si arrabbi per aver ricevuto tanti giocatori, tra l'altro importante. Ecco spiegato perché pubblico la foto di un Sarri che, poveretto, non ha avuto niente dal mercato e farebbe volentieri a cambio con Conte". La "tua" Inter ha avuto Conte come allenatore per due stagioni: alla luce dei soli 3 punti racimolati in tre incontri e della sua esperienza all'ombra di San Siro, quale pensi sarà il destino del Napoli in Champions League? "La nuova formula ti permette di ovviare anche ad avvii non troppo brillanti: l'esempio numero uno è il Paris Saint-Germain campione d'Europa che, fino all'ultima giornata del girone, ha rischiato l'eliminazione. Dunque, c'è tutto il tempo per recuperare, ma bisogna capire quanto Conte sia interessato a concentrare gli sforzi anche sull'Europa: storicamente, non ha mai avuto troppa passione per il doppio impegno, però non può esistere nel 2025 un allenatore, ad alti livelli, che ignora una competizione così importante. Pertanto, credo farà il possibile per qualificarsi quantomeno ai play-off e che il Napoli abbia tutte le carte per riuscirci. Dopo i play-off, è un altro film: da febbraio in avanti, non ho idea di cosa posa capitare non solo al Napoli, ma a tutte le italiane". Da esterno, cosa sta realmente mancando al Napoli in questo inizio di stagione? E che magari potrebbe favorire l'Inter in vista di sabato... "Sono convinto che la brutta sconfitta dell'altro giorno sia una parentesi. Purtroppo, so molto bene come si comunica in Italia: si trasforma immediatamente in 'A Napoli è tutto finito!'. Se si ha un minimo di lucidità nell'analizzare la situazione, l'aspetto europeo l'ho appena descritto, mentre in campionato sei a un passo dalla vetta con gli stessi punti dell'Inter. Ovviamente il Napoli deve sistemare alcune cose: non ha più la solidità difensiva dell'anno scorso, da sempre una prerogativa delle squadre di Conte, per questo salta subito all'occhio. Tuttavia, per il resto, non credo ci sia una tragedia sportiva in corso come sto leggendo in giro. Una squadra di Conte può sbagliare 1-2 partite, poi trova sempre il modo per mettere tutto apposto: basta andare a vedere la storia del tecnico per capirlo". Per ricollegarci al discorso della "mancata solidità difensiva" degli azzurri, quanto pesa l'assenza di Amir Rrahmani in tal senso? "Tanto. Rrahmani è quel tipo di calciatore presente in ogni squadra: non ha tanti riflettori addosso, ma funge da architrave per la squadra. Non può essere un caso se con il kosovaro in campo il Napoli ha una resa difensiva e che, in sua assenza, abbia perduto un po' di equilibrio, la capacità di essere impermeabile. Sicuramente è un giocatore importante. Non voglio dire 'fondamentale' poiché la rosa del Napoli ti permette di ovviare all'assenza di una o più elementi, ma che sia importante è un dato di fatto". In chiusura, un quesito più personale: se avessi la possibilità di "rubare" un solo calciatore di questo Napoli per farlo giocare nell'Inter, chi sceglieresti? Anche in virtù dell'idea di calcio di mister Chivu... "Se dovessi sceglierne uno a prescindere, prenderei Lobotka: mi è sempre piaciuto tantissimo ed è un calciatore che, secondo me, vale mezza squadra. Per l'idea di calcio di Chivu, invece, il giocatore più utile e che permetterebbe all'Inter di cambiare atteggiamento tattico è Anguissa: è il centrocampista fisico e dinamico che manca alla rosa nerazzurra". A cura di Alex Iozzi © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE CALCIONAPOLI1926.IT