serie a

La Russa: “Non ho niente contro Spadafora, gli ho ricordato che il calcio dà soldi allo Stato”

Luca D'Isanto

Ignazio La Russa, senatore di Fratelli D’Italia, oggi è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo per esprimere alcune considerazioni sulla ripresa Serie A e le parole di Spadafora. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di...

Ignazio La Russa, senatore di Fratelli D'Italia, oggi è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo per esprimere alcune considerazioni sulla ripresa Serie A e le parole di Spadafora. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it:

“Non ho nulla contro Spadafora, è una persona simpatica e per bene, ma tra questo e fare il Ministro, ce ne corre. Quello che ho provato ad affermare è che va bene aiutare soprattutto gli sport minori, ma non bisogna mettere in contrasto il mondo del calcio professionistico dagli altri. Gli ho ricordato che è il calcio professionistico a dare i soldi allo Stato ed al mondo dello sport per potersi mantenere. Inutile nasconderlo".

La Russa: “Il calcio professionistico dà soldi allo Stato”

"Un altro punto che abbiamo cercato di far capire è che ha chiesto di aprire a condizioni impossibili. Questo fantomatico CTS che emana regole, devono essere percorribili. Se dicono che si ferma tutta la squadra per 14 giorni se uno risulta positivo, è come dire di non riprendere. Come Ministro devi dire che il calcio si chiude qui, blocchi una delle più grosse industrie dello Stato, crei malcontento, ma è una scelta. Oppure dai regole che possono essere rispettate. Una cosa è l'aspetto sanitario, un altro è quello sportivi".

"Rischi limitati, si può ripartire"

"I rischi sono limitati e si potrebbe ripartire dal punto di vista sanitario. Secondo l'ISS fino a 40 anni, l'indice di letalità è pari a 0 ad eccezione di rari casi con pregresse malattie. L'ipocrisia nascosta dietro le decisioni del CTS, a me non piacciono. Credo che la debolezza di questo Governo, al di là della competenza o incompetenza dei singoli, rimane punto fondamentale la difficoltà di mettere d'accordo soggetti politici che fino al giorno prima di fare Governo si sono battuti aspramente e con opinioni divergenti. Questo ha reso difficile trovare risultati, la prova è il decreto che viene sempre rimandato. Al capo abbiamo un Presidente del Consiglio non eletto, che oltre a combattere il virus ha voluto ricevere apprezzamenti dal popolo. Spadafora ha sulle spalle la cultura del suo partito che non ha voluto le Olimpiadi a Roma".