La traversa su punizione, Ibra nel destino e un fratello-collega: chi è Milinkovic-Savic

Il Napoli lo aveva scelto da tempo e, dopo una lunga trattativa con il Torino, ha concretizzato il suo acquisto: sarà Vanja Milinkovic-Savic il nuovo portiere dei Campioni d'Italia, che faranno un salto di qualità evidente tra i pali. L'ormai ex calciatore granata sarà infatti l'alter ego di Alex Meret, anche se è difficile pensare che possa essere un semplice secondo portiere. La sua crescita costante lo ha portato a essere, per rendimento, uno dei migliori portieri della scorsa Serie A, ragion per cui il dualismo con l'attuale numero 1 azzurro sarà continuo, onore ed onere di una stagione che vede il Napoli protagonista su quattro fronti, dal campionato alla Champions League, passando per Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Nel focus targato Calcionapoli1926.it, conosciamo meglio il nuovo estremo difensore azzurro. Vanja Milinkovic-Savic nasce a Ourense (Spagna) il 20 febbraio 1997, quando suo padre Nikola giocava al Chaves, squadra oggi facente parte della Segunda Liga, la Serie B portoghese. La sua famiglia ha fatto dello sport non solo una passione ma un vero e proprio stile di vita, un lavoro: non solo il padre, la cui modesta carriera è stata in giro per l'Europa, dal Portogallo alla sua Serbia, passando per la Spagna e l'Austria. La mamma di Vanja, Milana Savic, ha giocato a basket diventando una cestista professionista mentre il fratello, Sergej Milinkovic-Savic, è quello più noto a livello internazionale. Il suo passato in Italia è ben conosciuto, visto che proprio nel Belpaese il centrocampista è esploso con la maglia della Lazio, club che lo ha reso grande e dal quale si è separato nel 2023 per accettare la ricca offerta dell'Al-Hilal, squadra saudita oggi allenata dal suo mentore Simone Inzaghi. L'aspetto che maggiormente colpisce è la personalità del nuovo calciatore del Napoli, l'unico - in una famiglia di soli centrocampisti - a discostarsi scegliendo di fare il portiere. Vanja è quindi l'unico portiere della famiglia Milinkovic-Savic ma, per sua stessa ammissione, avrebbe potuto essere anche l'unico attaccante. In un'intervista rilasciata nel 2022 a Tuttosport, rivelò di esser stato molto vicino al basket, salvo poi capire all'età di 12 anni che la strada giusta era il calcio: "All’inizio ero attaccante, ero fortissimo: giuro (ride, ndr). Avessi continuato in attacco sarei il nuovo Ibra, che è il mio idolo. Nel calcio è diventato normale che un portiere sia bravo con i piedi, anche in futuro lo cercheranno tutti. Darei di tutto per giocare una partita fuori, non sempre attaccato alla porta". Personalità è una delle parole chiave di questo racconto: ne ha avuta tanta anche nella sera del debutto con la maglia del Torino. Urbano Cairo lo acquista il 31 gennaio 2017 dai polacchi del Lechia Danzica per poco più di due milioni e mezzo di euro, ma per il debutto bisognerà attendere diversi mesi. È il 29 novembre dello stesso anno, il Toro ospita il Carpi nei preliminari di Coppa Italia e riesce ad accedere agli ottavi vincendo 2-o. Tra i pali, c'è Vanja Milinkovic-Savic che, all'esordio assoluto in Italia, si presenta non solo con un clean sheet ma decidendo di mettere in mostra le sue eccellenti doti balistiche. Siamo al novantaduesimo minuto e l'allora ventenne serbo vuole cercare su punizione il gol del 3-0: sarà la traversa a dirgli di no, con un'esecuzione perfetta dai 30 metri che va a sbattere sul legno. La chiamata del Napoli arriva dopo un percorso lungo e di costante miglioramento per il portiere. La carriera inizia nella sua Serbia dove, con la maglia del Vojvodina, si inserisce ufficialmente tra i professionisti nel 2014. A notare le sue qualità è una grande del calcio europeo, il Manchester United che decide di lasciarlo giocare in prestito nella stagione 2014-2015. Al termine dell'annata, dove scende in campo diciannove volte e subisce ventidue gol, si palesa la possibilità di giocare a Old Trafford. Il Teatro dei Sogni non vedrà tuttavia la realizzazione del sogno di Milinkovic visto che, a causa di un permesso di lavoro che non sarebbe mai arrivato, è costretto a rescindere. Ricomincia dal Lechia Danzica, con cui prende parte alla seconda parte dell'Ekstraklasa (massimo campionato polacco) 2015-2016. Nella stagione successiva, invece, disputa 18 partite lasciando poi spazio al neo arrivato Kuciak. Il trasferimento al Torino e l'esordio già descritto contro il Carpi vengono quindi seguiti da una carambola di prestiti: prima quello alla SPAL, con cui colleziona appena due presenze, una delle quali contro la Roma che vede la fu società ferrarese espugnare l'Olimpico con un clamoroso 0-2, con tanto di espulsione per doppia ammonizione. Non va tanto meglio all'Ascoli, con appena 8 gettoni in Serie B e allo Standard Liegi dove in Jupiler Pro League non gioca mai guadagnando la vetrina dell'Europa League in tre partite. Il ritorno al Torino coincide con la parentesi più fortunata della sua carriera: nel 2020, diventa il secondo portiere prima con Marco Giampaolo e poi con Ivan Juric. L'attuale allenatore dell'Atalanta sarà il suo mentore in granata, scegliendolo come titolare al posto di Berisha a partire dal campionato 2022-2023. Nel corso di quella Serie A, fa subito molto bene chiudendo il girone di andata in prima posizione della classifica di parate percentuali ma è nella stagione successiva che fa ancora meglio. Nella Serie A 23-24 fa le fortune non solo del Toro ma anche dei fantallenatori ottenendo la bellezza di 18 porte inviolate, alle spalle solo dell'interista Yann Sommer. Neanche con l'addio del croato il livello cala. Nell'ultimo anno, è diventato anche un pararigori, neutralizzando gli attaccanti avversari 4 volte su 5, dato che lo piazza al secondo posto della classifica dei rigori parati in una sola stagione (il primo è Samir Handanovic, che parò 6 rigori nella stagione 2010-2011). Nel suo presente, da oggi c'è il Napoli. Per Milinkovic-Savic, è l'esperienza più importante in carriera, che dopo 8 anni sotto la Mole si trasferisce all'ombra del Vesuvio: Antonio Conte lo ha voluto fortemente e, visti anche i soldi spesi, ci si può aspettare un dualismo intrigante con Meret, due volte Campione d'Italia da protagonista come diversi elementi della rosa su cui può contare il tecnico salentino. A cura di Bruno Stampa © RIPRODUZIONE RISERVATA

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