Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

rassegna

CdS – Abbraccio Gattuso-squadra, scena che non si vedeva da Salisburgo in coda all’era Ancelotti

Rino Gattuso (Getty Images)

L’edizione odierna del Corriere dello Sport commenta l’abbraccio tra Rino Gattuso e la squadra dopo il gol del 2-0. La liberazione al raddoppio di Politano. L’attaccante esplode il sinistro e in serie esplodono anche la panchina...

Domenico D'Ausilio

L'edizione odierna del Corriere dello Sport commenta l'abbraccio tra Rino Gattuso e la squadra dopo il gol del 2-0. La liberazione al raddoppio di Politano. L'attaccante esplode il sinistro e in serie esplodono anche la panchina e i compagni in campo. Poi, tutti di corsa a festeggiare con Gattuso. Ad abbracciarlo, a scherzare con lui con tanto di scappellotti sulla testa. Una scena che da queste parti non si vedeva sin dalla trasferta di Champions con il Salisburgo, in coda all’era Ancelotti. Altre storie e altro Napoli quello, nulla di paragonabile, ma la sensazione carpita dopo il maxi-abbraccio vale un messaggio chiaro: siamo con te.

L'abbraccio fra Gattuso e la squadra

 Getty Images

Getty Images

Gli azzurri sono al fianco del tecnico: "Se avessi avuto una percezione differente avrei preso il beauty case e sarei andato a casa: se accade una cosa del genere bisogna andare dalla società e avere il buonsenso di cambiare aria. Ma non è così: con il Parma abbiamo dimostrato di essere una squadra". Con i giocatori, insomma, va tutto bene: "Sono a mio agio quando sono a Castel Volturno con loro, a lavorare, ma sono rimasto deluso da quello che è accaduto di recente: con De Laurentiis il rapporto è buono, lo rispetto e continuerò a farlo, ma questa situazione poteva essere gestita diversamente". Riferimento chiaro ai contatti allacciati con Benitez, Allegri e Spalletti e alla vicenda del rinnovo di un contratto dimenticato in un cassetto: "Non sono legato ai contratti, posso firmare per cinque o dieci anni, ma io non sono andato a trattare con altri club. E mi hanno chiamato. Io voglio soltanto fare il mio lavoro e poi sapere di che morte devo morire".