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Il modello De Laurentiis, così ha creato un modello autosufficiente: i dati da urlo

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De Laurentiis ha saputo trasformare il Napoli in un esempio di gestione economica virtuosa, con una chiara strategia di autosufficienza che ha permesso al club di prosperare senza ricorrere a iniezioni di capitale
Francesco Giovinazzo

Sotto la guida di Aurelio De Laurentiis, il Napoli ha costruito un modello economico di successo che non solo ha portato a risultati sul campo, ma ha anche garantito una solida sostenibilità finanziaria. Proprio su questo si è soffermata l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, sottolineando i vari passaggi svolti per arrivare a questo modello.

Napoli, il modello De Laurentiis

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“De Laurentiis ha imposto quasi subito l’autosufficienza. Dopo aver versato 16 milioni nei primi anni tra C e B, da quando il Napoli è in A, il produttore cinematografico non ha più immesso Equity. Gli ultimi due esercizi, in particolare, sono il manifesto della sua gestione: costi sotto controllo e monetizzazione del talento. Lo scudetto del 2023 è arrivato in una stagione iniziata con l’addio dei senatori, necessario perché i tre esercizi precedenti - funestati dal Covid - avevano registrato una perdita cumulata da 130 milioni: stipendi tagliati di 20 milioni, player trading a quota 83 e utile di 80. Nel 2023-24 altri 63 milioni di profitti, grazie a 73 milioni di proventi dal calciomercato e al boom commerciale. Al 30 giugno 2024 la liquidità ammontava a 211 milioni. Così De Laurentiis, senza mettere mano al portafogli, si è potuto permettere Conte. E con la fresca cessione di Kvaratskhelia il ciclo produttivo continuerà”.


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