Cristian Bucchi, allenatore ed ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi sulla differenza dei moduli usati dal tecnico azzurro, Rino Gattuso.
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Bucchi: “Passare dal 4-2-3-1 al 4-3-3 influisce poco se non cambiano le idee di gioco”
Cristian Bucchi, allenatore ed ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi sulla differenza dei moduli usati dal tecnico azzurro, Rino Gattuso. CLICCA QUI PER LE ULTIME SUL RAPPORTO...
Bucchi sulle differenze fra 4-3-3 e 4-2-3-1
Cosa cambia tra 4-3-3 e 4-2-3-1?
"Cambia relativamente. Perché poi devono essere i principi dell'allenatore a restare e quelli di Gattuso mi sembrano molto chiari e nitidi in ogni modulo. Soprattutto per quanto riguarda l'imprevedibilità nella fase di finalizzazione".
La differenza tra il centrocampo a due e quello a tre?
"Dipende tutto dagli interpreti. Perché se il trequartista alle spalle della punta lo fa Zielinski, che è un centrocampista naturale, allora darà certamente altro tipo di copertura. Se invece a farlo è Mertens, l'interpretazione è ben diversa. Diciamo che con Zielinski non c'è poi grossa differenza tra centrocampo a 2 o a tre".
E allora dove cambia la fisionomia?
"Sicuramente per quel che riguarda l'attacco. Seppur si parla sempre di una prima punta e due esterni offensivi, nel 4-2-3-1 l'attaccante di riferimento deve allungare la squadra e in questo Osimhen è l'interprete perfetto. Apre lo spazio e alle sue spalle si infila Mertens. Petagna, invece, è più adatto per caratteristiche al 4-3-3".
Ma quanto è importante cambiare modulo?
"Tutto dipende dagli uomini che hai a disposizione. Anche io sono arrivato al Sassuolo con in testa il 4-3-3 e poi ho dovuto virare sul 3-5-2 per assenza di esterni d'attacco. Avere più soluzioni, però, è un grande vantaggio per un allenatore e Gattuso in questo si è sempre dimostrato molto duttile. È bravo a crearsi un piano B. In questo momento non sono ancora al top i due giocatori fondamentali nel 4-2-3-1, ovvero Osimhen e Mertens".
Su Napoli-Spezia
Come valuta i due volti del Napoli visto contro lo Spezia?
"Il primo tempo spaziale rappresenta la risposta straordinaria a tutela dell'allenatore: Siamo tutti con lui, ma vuol dire anche che quando il Napoli gioca da Napoli non ce ne è per nessuno. Poi alla fine del primo tempo sei avanti 4-0, tra tre giorni rigiochi in campionato e di conseguenza arriva un calo fisico e calo mentale".
Su Verona-Napoli
Nulla a che fare con quello di Verona?
"Assolutamente. Quello è un calo di concentrazione grave che non puoi permetterti".
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