La squadra azzurra affronterà i bergamaschi un una sfida per il vertice della classifica
Il Napoli scenderà in campo questa sera contro l'Atalanta nella gara valida per la ventunesima giornata di Serie A. Un match, che nonostante le parole di Conte, ha il sapore dello scudetto con la sua squadra che arriva in modo differente rispetto a 76 giorni fa quando ci fu la gara d'andata. L'analisi dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
Atalanta-Napoli 76 giorni dopo, la squadra di Conte ha un nuovo volto: l'analisi
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"Conte, 50 special Antonio Conte declassa il match del Gewiss e gli stacca di dosso l’etichetta di “sfida scudetto”. Dovrà farsene una ragione finché il Napoli starà lassù, davanti a tutti. Ha ragione invece a considerare l’incrocio con la Dea un buon metro per tarare la crescita della sua squadra. Dopo la misurazione della gara d’andata, 3 novembre scorso, lo disse chiaro, a caldo: «L’Atalanta è più forte di noi». La sensazione, a 76 giorni di distanza, è che la forbice del Maradona (0-3) si sia chiusa parecchio, perché il Napoli è cresciuto molto, perché ha in più un Lobotka ritrovato e un Neres trasfigurato e perché la Dea ultimamente ha perso la brillantezza, specie nelle sue stelle (CDK, Lookman). Come previsto, Conte è stato bravo a sfruttare il privilegio unico di settimane senza coppe e ne ha approfittato per educare tatticamente la truppa. Il Napoli ha acquisito una velocità nelle transizioni difensive che la rende meno vulnerabile alle ripartenze ed è più efficace nell’attaccare difese chiuse, grazie a triangolazioni offensive più rapide e meccanizzate. Tutto frutto del lavoro settimanale. La perdita di Kvara, demotivato, è stata compensata dalla freschezza tecnica del rampante Neres".