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interviste

Pieri: “Napoli-Fiorentina? Vi dico la mia sull’arbitro Colombo. Sul challenge…”

arbitro napoli fiorentina
Le parole dell'ex direttore arbitrale della sezione AIA di Lucca
Gianmarco Nurra

Intervenuto ai microfoni di Radio Marte, nel corso di Marte Sport Live, l'ex arbitro Tiziano Pieri ha detto la sua sul VAR e sulle designazioni per il match di domenica tra Napoli e Fiorentina, in programma allo Stadio Maradona alle ore 15. Di seguito, dunque, quanto affermato.

Pieri: "Colombo designato per Napoli-Fiorentina? E' un talento in crescita"

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“Colombo, designato per Napoli-Fiorentina, è un talento in crescita che ha alcuni aspetti da migliorare, come quelli relazionali con i calciatori. L’impatto degli arbitri con la Serie A è molto duro, i campi sono molto caldi. Il suo atteggiamento è buono ma a volte deve crescere nel farsi accettare dai calciatori in maniera più armoniosa soprattutto nei match più caldi. Oggi che il campionato è più equilibrato, gli arbitri hanno il compito di smorzare le tensioni fin dall’arrivo in campo, vedere l'arbitro sereno trasferisce immediatamente più serenità a calciatori e dirigenti. Rocchi dovrà lavorare sulla testa dei suoi ragazzi in modo che arrivano in modo più sereno sin da quando scendono dal taxi. Diciamo che fare un sorriso con i calciatori che stanno protestando, crea empatia tra ruoli diversi ma che devono condividere 90 minuti".


Pieri: "VAR? L'uniformità è importante. Sul challenge..."

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"Sull’applicazione eterogenea del protocollo Var dobbiamo dire che all’inizio si riducevano al minimo gli interventi dello stesso. Nel tempo invece si è andati verso un'interpretazione più moviolistica del Var e questo chiama in causa la soggettività e il principio di discrezionalità che alimenta le polemiche in merito ad una possibile applicazione non univoca del protocollo. Talvolta gli arbitri si nascondono dietro il protocollo, dall’altra ci sono episodi che non dovrebbero essere analizzati dal Var. L’uniformità di giudizio è importante soprattutto se si va verso la visione moviolistica del Var. Se si tornasse indietro, utilizzandola in modo minimalista, e soprattutto se vogliamo ridurre le polemiche per me esiste una sola strada, ovvero quella della chiamata degli allenatori. Col challenge significherebbe permettere ad una squadra di mandare l’arbitro dinanzi al Var a prescindere dal protocollo”.

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