"[...] Ogni giocatore ha quell’allenatore che gli cambia la carriera: Cristiano Ronaldo ha avuto Ferguson, Messi ha avuto Guardiola, Drogba ha avuto Mourinho... Mi piace pensare che siamo come Phil Jackson e Shaquille O’Neal (rispettivamente coach e cestista dei Los Angeles Lakers tra il 1999 e il 2004, ndr.)”: con queste poche frasi "Big Rom" ha riassunto, durante un'intervista rilasciata circa una settimana fa ai taccuini dei canali ufficiali della FIFA (acronimo per Federation Internationale de Football Association), il rapporto che si è creato negli anni tra lui e Antonio Conte. Sbocciato nel 2019, quando entrambi difendevano i colori della sponda nerazzurra di Milano (la stessa mandata al tappeto dal duo, con un doppio gancio destro, giusto qualche ora addietro), esso ha portato il centravanti belga a produrre 77 gol e 27 assist (23 dei quali, tra reti e passaggi vincenti, sono stati messi a referto al servizio della fu Partenope), con cui ha condotto prima l'Internazionale Milano (nel 2021) e poi Napoli (nel presente che corre) alla conquista di uno Scudetto (il 19° per il Biscione; il 4° per i campani). Un binomio che si è confermato essere sinonimo di "vittoria"(anche a distanza di un quadriennio), ma a cui il popolo del Vesuvio non ha (purtroppo) mai dato piena fiducia, neanche nelle serate più liete.
editoriali
La doppia-doppia, il lavoro da boa e i gol nei big match: così Lukaku è stato decisivo
Alex Iozzi
2 di 5
Conte e Lukaku come Jackson e O'Neil: un binomio irrimediabilmente vincente (ma a cui non tutti hanno dato fiducia)

NAPLES, ITALY - MAY 23: Lukaku and Conte celebrates the Serie A title victory at Stadio Diego Armando Maradona on May 23, 2025 in Naples, Italy. (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Continua
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.