Si ricominci con la Serie A a partire dal 19-20 settembre. Le squadre torneranno in campo per una nuova stagione dopo la precedente, conclusasi ad agosto dopo uno lungo stop per la pandemia da Coronavirus. Una situazione sanitario che continua a preoccupare i medici e lo stesso comitato tecnico scientifico. Il Cts, a pochi giorni dalla ripresa, ha rifiutato l’ultima proposta presentata da Gravina e dalla FIGC sulla questione relativa ai tamponi a cui verranno sottoposti i tesserati nel corso della stagione.
FIGC, il Cts rifiuta la proposta di riduzione dei tamponi

Come riferisce l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, la Lega e la FIGC avevano chiesto di ridurre il numero dei tamponi. Per molti club del calcio italiano sottoporre i propri tesserati ad un tampone ogni quattro giorni è insostenibile. La proposta è stata quindi quella di effettuare il tampone ogni otto giorni o passare al test sierologico. Entrambe le idee sono state, però, bocciate dal comitato tecnico scientifico visto il gran numero di calciatori tornati dalle vacanze positivi al Coronavirus. Altra proposta rifiutata è quella relativa alla possibilità di riaprire le porte degli stadi al pubblico. I tifosi saranno assenti ancora almeno nelle prime due partite della prossima stagione poi il discorso finirà nuovamente sul tavolo. A quel unto una decisione potrebbe essere presa in base alla curva epidemiologica del paese.
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