Il professore Giulio Tarro è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo per descrivere la situazione sanitaria italiana in questi mesi condizionati dal coronavirus. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it:
“Sono per la ricetta israeliana: isolare gli anziani e far uscire i più giovani. C’è un approccio totalmente diverso da quello dell’Italia, loro hanno un morto ogni nostri 28 morti. Sono morti che potrebbero essere evitate. Ripartire con il calcio? In Danimarca i bambini sono già tornati a scuola, in molte altre parti non c’è stato nessun lockdown. Ai bambini e meno bambini, il sole e la luce fanno bene, abbiamo una mentalità deviata a far male“.
Professor Tarro: “Ritorno della Serie A? Si può giocare al Sud”

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“Delocalizzazione dai luoghi maggiormente colpiti? E’ una cosa di buon senso. In questa situazione ci vuole certamente una regionalizzazione. Il virus circola ancora abbondantemente al Nord, al Centro-Sud e le grandi isole hanno agito diversamente ed adesso si sta meglio. C’è un panico generale, il virus non è la peste o il colera. Non capisco perché la situazione è stata ingigantita in questo modo. Esistono anche antivirali naturali, ci sono accorgimenti che possono essere utilizzati. Napoli? Mi piace molto, in momenti di difficoltà sono stato anche a supporto del fondo salva Napoli. Però da bambino sono sempre stato tifoso della Juventus”.
Giulio Tarro è un illustre medico classe 1938, laureato all’Università Federico II con il massimo dei voti. E’ stato allievo di Sabin (il virologo cui si deve il vaccino contro la poliomielite) e poi due volte candidato al Nobel per la Medicina. Egli è stato colui che ha “scovato” il colera, fornendo un contributo imprescindibile per debellare l’epidemia.
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