La vita di Alex Meret è cambiata tutta d’un tratto, da un giorno all’altro o meglio da un allenatore all’altro: da Ancelotti a Gattuso. Da prospetto della Nazionale ad autentico numero due.
Lo strano caso di Alex Meret: il numero 1 che fa il secondo

La vita di Alex Meret è cambiata tutta d’un tratto da un giorno all’altro, o meglio, da un tecnico all’altro. Il classe ’97 fu comprato nell’estate del 2018 (precisamente il 5 luglio) da Aurelio De Laurentiis per un motivo preciso: essere il portiere del presente e del futuro della porta del Napoli. La sua figura era assolutamente centrale nel progetto societario. Da lui ripartiva lo svecchiamento della rosa e la formazione di un nuovo ciclo. A dar prova di ciò – oltre all’investimento economico di ben 25 milioni di euro – fu anche la scelta del numero di maglia. Quale numero, per un primo portiere di una squadra, se non l’1? E così fu.
Poi d’improvviso… l’imprevisto!
La carriera del giovane Alex andava gonfie vele. Alla sola età di ventuno anni era titolare di una delle squadre – nonché piazze – più importanti d’Italia, club grazie al quale è riuscito anche a cavalcare il palcoscenico più importante: la Champions League. L’opinione pubblica si sprecava in complimenti e in elogi: “Sarà il futuro della Nazionale insieme a Dorrunarumma”. D’improvviso però, l’imprevisto.
Il Napoli è sul lastrico: ammutinamento, risultati deludenti, malumore nello spogliatoio, va tagliata la testa di qualcuno. E salta il capo di Carlo Ancelotti e arriva il figlio calcistico: Gennaro Gattuso.
E così la favola di Alex Meret finisce. Il nuovo allenatore ha la propensione per il fraseggio e soprattutto la sua idea di calcio prevede di partire dal basso, di partire proprio dal portiere. L’estremo difensore diventa le fondamenta da cui costruire l’intera manovra. “Servono i piedi buoni” – questa la frase che il ragazzo si sente ripetere ad oltranza. Frase che lo tormenta negli suoi incubi peggiori. Incubi in cui spesso compare David Ospina. Il compagno che avrebbe dovuto fargli da spalla, da mentore, quasi da padre. Eppure l’ex Arsenal è colombiano e lui i piedi buoni li hai, come sottolineato da Ringhio più volte. E allora esclusione dopo esclusione, l’incubo inizia a diventare realtà. Il mostro sotto al letto di Alex ha le sembianze degli scarpini di David.
Pertanto il calcio assiste ad uno strano caso, quello di Alex Meret: il primo portiere ad avere il numero 1 sulla schiena ma ad essere ormai, a tutti gli effetti, il secondo.
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