Il neurochirurgo Leopoldo Luque, medico personale di Diego Armando Maradona, si difende dalle accuse di responsabilità nella scomparsa del Pibe de Oro: secondo quanto riporta la Nacion, la Giustizia argentina avrebbe avviato un’indagine su di lui ordinando la perquisizione della sua abitazione e del suo ambulatorio.
L’ipotesi è quella di omicidio colposo, con il sospetto che al campione non siano state fornite cure adeguate. Il medico però si difende così: “Non sono io il responsabile di tutto questo. Sono stato io a portare Diego in ospedale, perché questo particolare non risulta da nessuna parte? Chi ha dovuto litigare con lui per convincerlo a rimanere ricoverato? Perché si dicono così tante sciocchezze sul mio conto? Sono un medico, non un poliziotto. Gli ho detto che doveva restare in clinica, lui è voluto tornare a casa. Non c’è stato un errore medico, la sua morte non è diversa da tante altre. E’ possibile che un paziente nelle sue condizioni possa morire per un arresto cardiaco”.
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