In questa emergenza da Coronavirus il calcio rischia il dissesto finanziario. I club rischiano di bruciare almeno 700 milioni di euro tra diritti tv, mancate sponsorizzazioni e biglietti invenduti. Le società hanno chiesto aiuto ai propri tesserati e chiesto loro di rinunciare ad una parte degli stipendi. Un modo per evitare il completo fallimento. La Figc, però, è pronta a rivolgersi allo Stato che, secondo i vertici del calcio, deve ancora fare la sua parte.
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Le richieste
L’edizione odierna de La Repubblica sono quattro le richieste che la Figc è pronta a mettere sul tavolo della trattativa con lo Stato. La prima è relativa alla creazione di un fondo salva-calcio con i propri contributi e quelli della Uefa. In aggiunta si chiedo allo Stato di far convergere l’1% dei ricavi delle scommesse. La seconda richiesta è quella di una proroga delle scadenze fiscali, contributive ed assicurative. In terza battuta la Federcalcio chiede la cassa integrazione in deroga per i calciatori che guadagnano fino a 50 mila euro lordi all’anno. In ultimo, c’è la richiesta di sospendere il divieto di sponsorizzazione da parte delle società di scommesse sportive.
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