Intervenuto ai microfoni di Campania Sport, Alfonso De Nicola, ex medico sociale del Napoli, ha parlato del passato e del futuro di questa squadra: “Futuro medico sociale del Napoli? Magari, ho potuto lavorare benissimo. Se sono qui è grazie a loro. Come si resetta una squadra dopo una sosta di 14 giorni? Da grande professionista Ancelotti aveva come progetto la possibilità di far maturare la società Napoli, perché è sempre stata una persona autorevole e non autoritaria. Lui suggeriva ma non imponeva. Sa lavorare, sa quello che fa ma ha bisogno di tempo”
Ancelotti secondo De Nicola
“Il primo anno è stato gestito in un modo ancora autoritario, tanto che alcuni calciatori sono andati via. Credo sia importante perché chi va in campo sono i calciatori. Non si tratta di un progetto adatto ai campioni, ma un gruppo di persone già mature. Non è facile avere il professore autorevole e il preside autoritario.
Ancelotti non ha avuto una carenza di leadership, era una persona che notava determinati aspetti. Diceva che non dovevamo fare noi i cani da guardia, chiedeva che i calciatori si comportassero da professionisti e fossero responsabili. Lui credeva che se tutto avessero fatto così, sarebbe stato meglio. Lui veniva da un certo tipo di esperienza. Noi invece pensavamo il contrario.
Noi sapevamo tutto e potevamo scoprire tutto, Ancelotti aveva bisogno di portare avanti questo progetto. Napoli però è una città che non ti dà tempo. O ci sono risultati o non ci sono. Credo che ognuno debba portare le proprie idee. Secondo i numeri è un allenatore in calo, però ha contributo a cambiare la mentalità di una società. Lui aveva un criterio di lavoro, non so se non fosse l’allenatore giusto del Napoli”.
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