Il giornalista Umberto Chiariello propone un’attenta riflessione sul momento del nostro calcio ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Nel corso del suo editoriale radio, si sofferma sul tema del taglio stipendi dei calciatori e dell’eventuale fondo da stanziare per salvare il calcio italiano. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it:
“Cantava il Perigeo nei ruggenti anni ’70 “Abbiamo tutti un blues da piangere”. Oggi il calcio in tutte le sue componenti canta “Abbiamo tutti un fondo da piangere”. Ma cos’è un fondo? Un fondo salva calcio chiede la Lega al Governo, un fondo salva stipendi chiede l’AIC alla Lega ed al Governo, un fondo salva dilettanti. I calciatori dicono “Siamo pronti a fare la nostra parte”. Quando, come e dove? Dovete rinunciare agli stipendi, salvo che non si torni in campo perché avete già percepito stipendi che vi bastano ed avanzano per 3 anni. Dovete salvaguardare tutti coloro che col calcio vivono di stipendio normale, avete il dovere morale di dare un segnale alla Nazione. Un fondo per tutti, ma che non si vada a fondo tutti”.

L’EditoNapoli di Chiariello
Chiariello non si ferma e dalla Serie A, arriva a parlare del Napoli e della gestione (sempre in positivo) del presidente De Laurentiis. Ecco quanto affermato:
“Ci voleva il Coronavirus per far capire quanto sia stata oculata la politica di De Laurentiis a tale punto che la Gazzetta titola un’intera pagina alla società. Sono stati fatti già i primi acquisti, Demme, Lobotka, Politano, Rrhamani e Petagna, spendendo 90 milioni. Sappiamo che andranno via Koulibaly, Allan e probabilmente Milik e Hysaj. Il Napoli anche con il ribasso del valore della rosa avrà la possibilità di reggere l’urto della stagione senza Champions League e del Coronavirus. Questo per la politica delle “formichine” del “pappone” De Laurentiis, per chi vuole offenderlo, che è invece stato molto lungimirante. Diamo ad Aurelio, quel che è di Aurelio”.
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