Tornare in campo resta ancora un interrogativo nel mondo del calcio. Tutto può solo dipendere dai prossimi aggiornamenti del governo in merito all’allarme Coronavirus. Intanto, però, si continua a lavorare per permettere una regolare chiusura della presente stagione. Anche al costo di dover giocare in piena estate. Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Aic e consigliere Figc, ha analizzato proprio tale possibilità
Le parole di Calcagno
“Sono tante le proposte sul tavolo. Stiamo lavorando sull’ipotesi di ripartire e dare un monito di speranza al paese. Lavoriamo su di una ripartenza che, nel migliore dei casi, dovrebbe essere ai primi di giugno ed allenarsi dalla seconda settimana di maggio. La situazione è complicata ma vogliamo lasciare una speranza e percorrere qualsiasi possibilità Se riusciremo a ragionare su tale ipotesi, vuol dire che saremo fuori dalla fase più difficile dell’emergenza. Aprile? Non c’è una posizione nostra. Siamo ancorati ai prossimi decreti ministeriali. Stiamo seguendo la parabola dell’epidemia e sarà difficile tornare ad allenarsi in questo mese. Anche a maggio, però, la ripresa sarà graduale. Poi potremmo concludere il campionato fruttando anche, ormai certamente, il mese di luglio. Un modo per chiudere il campionato nel modo in cui si è cominciato. Contratti? Stiamo lavorando a livello nazionale e non solo. Non sono questione tecniche di poco conto perchè risolvere prestiti, calciatori che hanno firmato dal 1 di luglio per altre società, può essere un problema. Personalmente non vedo l’ora di potermene occupare perchè vorrebbe dire essere usciti dalla crisi.
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