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I tifosi del Verona hanno superato il limite: i cori vergognosi al Maradona

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Lo scempio dei tifosi del Verona al Maradona

Sara Ghezzi

Il covid si è affacciato in Italia nel febbraio del 2020 cambiando abitudini, portando morte e dolore. Il covid ha reso muti gli stadi, luoghi in cui il rumore la fa da padrone, i luoghi in cui tutto sembra festa. Per lunghi mesi c'è stato il silenzio, talmente assordante da far sentire anche persino le indicazioni degli allenatori. Per mesi si è lottato per far tornare i tifosi allo stadio, ma insieme a loro è tornata anche la vergogna. Ieri c'è stata una sfida particolare sotto questo punto di vista, quella tra Napoli e Verona. E proprio i tifosi scaligeri questa volta hanno superato il limite al Maradona.

I tifosi del Verona hanno superato il limite: i cori vergognosi al Maradona

I tifosi del Verona hanno superato il limite: i cori vergognosi al Maradona- immagine 2

Mentre sul campo si giocava una partita tosta finita in pareggio, sugli spalti andava in scena uno spettacolo vergognoso. I soliti cori beceri, odiosi e troppo spesso inascoltati dai poteri forti. Cori che offendono una popolazioni, cori che offendono l'intelligenza dell'essere umano. Ma ieri sera al Maradona i tifosi del Verona sono andati oltre, perché hanno "messo in mezzo" anche quello che per i supporters azzurri rappresenta una divinità: Diego Armando Maradona. Per la durata della partita dal settore riservato ai tifosi ospiti si sono sentite frasi come: "Puzzate sporchi terroni", "Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il meridione", "Ma come ca**o parlate", "Maradona terun". Odio non comprensibile, odio che merita di non finire nel dimenticatoio. Non è vero che è meglio non parlarne, perché fino ad ora questa tattica non è servita. Perché questi cori ci sono ogni domenica negli stadi, anche dove il Napolinon gioca. Perché si continua a lottare, giustamente, contro il razzismo, mettendo da parte questa forma di odio territoriale. Va difeso Koulibaly, Kessie, Bakayoko, Duncan, Vlahovic, ma vanno difesi anche i vari Insigne, Immobile, Quagliarella e tutti gli altri. Perché quando dagli spalti si sentono quei cori non sono rivolti solo ai tifosi azzurri, ma anche a quei giocatori, a tutta la gente di Napoli. È bello riavere i tifosi allo stadio, ma se lo scempio deve essere questo richiudeteli, meglio il silenzio.