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Napoli brutto, sporco e cattivo. Passa lo Spartak (e il Maradona torna a far paura)

NAPLES, ITALY - SEPTEMBER 30: Fabian Ruiz of SSC Napoli vies with Ruslan Litvinov of Spartak Moskva during the UEFA Europa League group C match between SSC Napoli and Spartak Moskva at Stadio Diego Armando Maradona on September 30, 2021 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

La cronaca di Napoli Spartak Mosca

Giovanni Ibello

Sembrava un Napoli brutto, sporco e cattivo. E in effetti mai definizione fu più azzeccata (anche se speravamo nell'accezione positiva di quest'espressione). Speravamo in una squadra coriacea e vincente e invece la banda Spalletti deve laconicamente registrare la sua prima sconfitta stagionale. Lo Spartak Mosca passa al Maradona, un risultato che fa rumore. Veniamo alla cronaca del mach. Al pronti via, il Napoli passa. Bastano 11 secondi al collettivo azzurro per indirizzare la gara a proprio favore. Questa la dinamica dell'azione vincente: Petagna apre per capitan Insigne, che dall'out di sinistra mette la palla nel cuore dell'area di rigore. Maksimenko esce alla Gedeone Carmignani (per i più giovani... non è un complimento), ma non riesce a ghermire la sfera. Elmas si fionda così sul pallone vagante, e calcia di prima intenzione verso la porta sguarnita. Uno a zero. Il Napoli sembra in controllo, ma Mario Rui commette una terribile leggerezza.

Napoli-Spartak Mosca, la cronaca del match

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Quando l'orologio segna undici primi, il terzino portoghese entra con vigoria sproporzionata sugli stinchi di Moses.  Un fallo tanto inutile quanto ingenuo. In un primo momento il direttore di gara ammonisce il giocatore, salvo poi rivedere la sua decisione coadiuvato dal var. L'ex Empoli e Roma finisce anzitempo sotto la doccia (e forse è giusto così). Da quel momento in poi la partita si incattivisce e spesso i ventidue in campo finiscono per affrontarsi a muso duro. A fine primo tempo la situazione degenera e le due squadre arrivano quasi alle mani. L'arbitro Kruzliak (che dà la netta l'impressione di aver preso in antipatia i calciatori azzurri) assegna un rigore inesistente allo Spartak.

Il var protagonista nel primo tempo

Anche stavolta il var gli consiglia di "giungere a più miti consigli". Quando Kruzliak va al monitor Di Lorenzo toglie la palla dal dischetto con un impeto giovanilistico come a dire "e mo lo batti", un gesto che scatena inevitabilmente una piccola rissa. Manolas è una furia, agita le braccia come King Kong; Koulibaly prova a calmare gli animi senza troppa fortuna. Di Lorenzo non teme il confronto fisico con Sabolev (dopo l'on field review l'arbitro li ammonirà entrambi) e provoca il suo avversario diretto.

Nel secondo tempo le cose cambiano e purtroppo cambiano in peggio. Al decimo della ripresa Moses s'incunea nel cuore dell'area e serve Promes. L'attaccante olandese tira da posizione ravvicinata e fredda un incolpevole Meret. Il Napoli incassa il colpo ma, almeno in apparenza, non si abbatte. Al minuto 22 Manolas va in rete con una bella girata di testa. Peccato che sia proprio l'arbitro a "strozzare" l'urlo di gioia dei partenopei: il greco, purtroppo, era in offside. All'81esimo il patatrac. I russi la ribaltano con Ignatov che tira di prima intenzione dopo essere stato servito splendidamente da Bakaev. Al minuto 89 lo Spartak cala il tris con Promes che segna la sua personale doppietta. Cinque minuti dopo il raddoppio Victor Osimhen riapre la gara con un tiro facile facile a due passi dalla porta. Ma è troppo tardi. Finisce così, passano i russi e il Maradona - dopo l'incubo Napoli-Verona - torna a fare paura.