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Denis: “Porto Napoli nel cuore. Spero che lo scudetto arrivi stasera. Su Simeone…”

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L'ex attaccante azzurro ha parlato ai microfoni di 1 Station Radio. Al centro del suo intervento la vittoria del tricolore che sta facendo gioire un'intera città
Sara Ghezzi

Nel corso della trasmissione '1 Football Club' in onda su 1 Station Radio è intervenuto German Denis. L'ex attaccante azzurro ha parlato del Napoli che questa sera contro l'Udinese potrebbe festeggiare l'aritmetica vittoria del suo terzo scudetto. A seguire le sue dichiarazioni.

"Porto Napoli nel cuore. Spero che lo scudetto arrivi stasera. Su Simeone..."

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Il Napoli conquisterà questa sera il terzo Scudetto? “Me lo auguro. La squadra lo meriterebbe, in virtù di un percorso che ha fatto sognare tutti i napoletani. Udinese avversario da non sottovalutare? L’Udinese è una squadra molto fisica. Bisognerà stare attenti ai bianconeri. Se il Napoli saprà confermarsi la squadra straordinaria di questa stagione avrà ottime chance di successo. Gli azzurri faranno il possibile per ottenere quanto prima il traguardo storico del tricolore. Chiave del successo partenopeo? C’è stata una continuità a livello di gioco spettacolare. Spalletti è stato bravo a garantire alla squadra consapevolezza, e ad affrontare la stagione con la giusta mentalità, concentrandosi partita dopo partita”

Parere sui paragoni tra lei e Simeone? "Il Cholito, purtroppo, ha subìto l’infortunio proprio nella parte cruciale della stagione, in cui l’argentino avrebbe potuto dimostrare di poter sostituire al meglio Osimhen. È un calciatore, tuttavia, che considero fondamentale per la rosa azzurra, che ha saputo sempre mostrarsi pronto quando chiamato in causa. Ricordo più bello legato all’esperienza napoletana? Ci sono tanti momenti bellissimi. Il primo gol in maglia azzurra, così come la rete nei minuti finali contro il Milan dei fenomeni ne fanno sicuramente parte. Ho stretto tante amicizie in città, ed al Vomero è nato mio figlio… Napoli è parte del mio cuore”

Anno da non dimenticare con l’Argentina Campione del Mondo? Noi argentini non vedevamo l’ora di arrivare a questo traguardo. L’anno si impreziosisce del successo azzurro, club sempre caro a noi argentini. È un anno speciale”

Lautaro Martinez o Victor Osimhen? “Credo che ttps://www.transfermarkt.it/victor-osimhen/profil/spieler/401923 sia stato più continuo. Il calciatore azzurro non si è mai fermato, riuscendo a garantire tutta la sua forza anche quando la squadra era in difficoltà. L’attaccante partenopeo si distingue per velocità ed esuberanza fisica, a differenza dell’argentino che ritengo abbia bisogno del supporto del collettivo per poter fare la differenza. Sono due giocatori diversi”.

Sul suo Napoli

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Che aria si respirava negli anni della rinascita degli azzurri? “La crescita aera evidente anno dopo anno. Il presidente De Laurentiis ci faceva capire che l’ambizione era arrivare ai risultati di oggi. Trovo delle similitudini con l’Atalanta. Quando arrivai in nerazzurro la squadra bergamasca era in fase di costruzione, ed oggi se ne vedono i frutti. La società azzurra ha svolto un lavoro eccezionale per arrivare ai traguardi odierni. Come si gestisce la pressione di Napoli? Vestire la maglia azzurra esige prontezza nel fronteggiare le pressioni. Il tifo sudamericano è molto simile alla passionalità dei tifosi azzurri, ed in tal senso noi argentini possiamo dirci avvantaggiati. La maglia del Napoli, però, non è per tutti. È vero che ha detto di no al Real Madrid per restare in azzurro? Nei primi sei messi in azzurro, Higuain si era infortunato ed il Real chiese se ci fosse la possibilità di trasferirmi in Spagna. Ero appena arrivato in azzurro e non me la sentivo di lasciare il club partenopeo, così rifiutai la proposta”

Cosa si aspetta dalla partita di questa sera? “Credo che gli azzurri faranno tutto il possibile per portare a casa il risultato che serve. Vedremo un Napoli propositivo ed offensivo, che regalerà questa meritata gioia ai tifosi partenopei. Ci sono giocatori bianconeri che farebbero al caso del Napoli come Samardzic? Al momento lascerei le cose come sono. D’altronde, non ci sarebbe molto di cui lamentarsi o da migliorare. La squadra ha già dimostrato di essere capace di raggiungere traguardi importanti come il tricolore”.