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Collovati scettico: “Col Milan un pari sarebbe oro per il Napoli. Sullo scudetto…”

napoli collovati

Le dichiarazioni di Fulvio Collovati sull'imminente gara tra Napoli e Milan

Francesco Casillo

Fulvio Collovati, ex calciatore e opinionista tv, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte. L'ex difensore campione del Mondo con l'Italia nel 1982 ha commentato l'imminente big match tra Milan e Napoli.

Collovati: "Milan-Napoli? Due squadre incerottate. Un pari sarebbe oro per gli azzurri"

napoli anguissa

Di seguito le dichiarazioni di Collovati

Su Milan-Napoli 

"Un pari? Fa più comodo al Napoli che al Milan, quando pareggi in trasferta contro una diretta concorrente è sempre un risultato positivo. Al Milan non so se andrebbe bene perché l'Inter viaggia a gonfie vele".

Sulle assenze in casa Napoli 

"Milan e Napoli sono due squadre incerottate, a volte gli allenatori trovano di fronte alle assenze degli alibi ma parliamoci chiaro: il Napoli ha Koulibaly che è il miglior difensore, Fabian Ruiz che è uno dei migliori centrocampisti, Osimhen che è uno dei migliori attaccanti e mancano. Per non parlare di Anguissa. Come se tu all'Inter togliessi Brozovic, Lautaro Martinez, Barella. Non sarebbe la stessa squadra e quindi non ci sono gli stessi risultati. Non è un infortunio che al limite lo puoi recuperare, qui sono 4-5 contemporaneamente".

Sul rendimento del Napoli nelle ultime partite 

"Il Napoli ha perso 8 punti rispetto all'Inter, questo fa comprendere la realtà del nostro campionato".

Su un pronostico sulla lotta scudetto

"Inutile che mi si chieda chi vince lo Scudetto: come si fa a dirlo tra infortuni, Champions, Coppa d'Africa, tanti fattori che possono influire. L'Inter ha un vantaggio, ha una grande rosa. Non gioca Dzeko, fa gol Sanchez contro il Cagliari. Non gioca Barella e fai giocare Sensi o Gagliardini. Poi il campionato offre tante sorprese, quindi non so come arriveranno le squadre in condizione".

Sul suo passato da giocatore

"A maggio 1982 andai in ritiro da retrocesso con il Milan, andai 3 giorni dopo ad Alassio per la Nazionale e lì fui trasferito all'Inter. Io non ero velocissimo ma cercavo di giocare con gli anticipi. Avevo piedi buoni, Liedholm mi faceva giocare anche da centrocampista. Non avevo paura della costruzione dal basso".