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Calaiò: “Il gol di Mertens è difficilissimo. Napoli-Bologna? Sarà la prova del 9”

(Photo by Getty Images)

Il Napoli riesce a pareggiare ad Anfield grazie ad una splendida rete di Dries Mertens che la impatta in modo perfetto e trova l’angolo giusto Calaiò: “Gol incredibile di Dries Mertens” A Radio Marte, nel corso di Marte Sport...

Claudia Vivenzio

Il Napoli riesce a pareggiare ad Anfield grazie ad una splendida rete di Dries Mertens che la impatta in modo perfetto e trova l'angolo giusto

Calaiò: "Gol incredibile di Dries Mertens"

A Radio Marte, nel corso di Marte Sport Live è intervenuto l'ex calciatore Emanuele Calaiò:

“Mertens ieri ha segnato un bellissimo gol ed è più difficile di quello che sembra. L’ha tenuta bassa, l’ha incrociata alla grande e poi per segnare ad Allison devi metterla bene. 

La crisi che sta vivendo Napoli la vivono tutte le società, solo che è venuto tutto fuori. Una prestazione come quella contro il Liverpool può dare nuova linfa alla squadra. Era importante uscire bene da Anfield, ma Bologna è la prova del 9 e se verrà fuori una prestazione ed un risultato positivo, potremo dire che la crisi è ormai alle spalle. 

Lavezzi ha 34 anni, non è proprio vecchio per cui mi spiace che abbia detto addio al calcio. E’ stato un grande e a Napoli giocatori come il Pocho mancano”.

La non esultanza del belga

La cosa che maggiormente ha stupito - oltre al gol fenomenale - è la mancata esultanza del belga, ne parla La Gazzetta dello Sport:

“Zittire Anfield e incedere a petto in fuori, senza esultare, con tanta rabbia dentro. È una notte particolare quella di Dries Mertens, che magari sperava di diventare capitano (per anzianità la fascia gli sarebbe toccata). Segnare un gol così bello per scatto, controllo e tiro perfetto con un angolo piccolissimo e un certo Alisson davanti, è roba per pochi eletti. Conoscendo “Ciro” in altri momenti avrebbe tirato fuori qualcuna delle sue esuberanti esultanze, stavolta no. L’amarezza è tanta, è stato messo in dubbio il suo impegno, il suo attaccamento alla squadra. Ma lui è un leader e lo si capisce nel modo in cui tutta la squadra, compreso i panchinari, lo abbraccia al gol, teste e braccia basse, un rito di gruppo più che una esultanza. Del resto le tre settimane che hanno sconvolto il Napoli sono ancora lì. Lasciano ferite difficili da rimarginare”.