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Mertens, i motivi della mancata esultanza dopo il gol: l’abbraccio con la squadra è stato più un rito di gruppo

Mertens (Photo by Getty Images)

La Gazzetta dello Sport commenta la mancata esultanza di Mertens dopo il gol del vantaggio ad Anfield

Domenico D'Ausilio

L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport si sofferma sulla mancata esultanza di Dries Mertens, autore del gol del momentaneo vantaggio azzurro ieri ad Anfield.

Il commento della Gazzetta sulla mancata esultanza di Mertens

"Zittire Anfield e incedere a petto in fuori, senza esultare, con tanta rabbia dentro. È una notte particolare quella di Dries Mertens, che magari sperava di diventare capitano (per anzianità la

fascia gli sarebbe toccata). Segnare un gol così bello per scatto, controllo e tiro perfetto con un angolo piccolissimo e un certo Alisson davanti, è roba per pochi eletti. Conoscendo “Ciro” in altri momenti avrebbe tirato fuori qualcuna delle sue esuberanti esultanze, stavolta no. L’amarezza è tanta, è stato messo in dubbio il suo impegno, il suo attaccamento alla squadra. Ma lui è un leader e lo si capisce nel modo in cui tutta la squadra, compreso i panchinari, lo abbraccia al gol, teste e braccia basse, un rito di gruppo più che una esultanza. Del resto le tre settimane che hanno sconvolto il Napoli sono ancora lì. Lasciano ferite difficili da rimarginare".