Su Inter e Atalanta
—Differenze tra Inter e Atalanta? L'Inter è la favorita, hanno una grande rosa. L'Atalanta ora sta facendo il passo per lottare, anno scorso hanno vinto l'Europa League e ora vogliono aprire un ciclo. Noi possiamo avere una sorta di rivincita sull'anno scorso. Nessuno pensava che potessimo essere qui. Ora però sei in alto e devi lavorare il doppio e continuare a spingere. Differenze con altri club? Non tante, quando arrivi per aprire un ciclo sei già mentalizzato. I tifosi vogliono sentire di nuovo la sensazione della vittoria, non si accontentano di vincere una volta. Ogni vittoria porta goduria.
Sul rapporto con Napoli
—Se mi sento come Mertens? Si, ogni giorno di più. Ogni giorno che passa sono sempre più napoletano. Grazie a Mertens ho incontrato tante belle persone, adoro questa città. Allenatore in futuro? Una parte della mia testa dice di sì, una parte ancora no. A fine stagione faccio una settimana di corso di allenatore e da lì capirò tante cose. Emozione del primo gol al Maradona? Quando sono entrato durante il riscaldamento, non ho mai sentito così tanto calore. Dopo la partita scrissi a Dries gli chiesi "ma è sempre così?". Poi dopo sapevo che avrei segnato. Quando i tifosi si scaldano la squadra avversaria va sempre in difficoltà.
Sul rapporto coi compagni di reparto
—Quanto è importante la comunicazione tra noi attaccanti? Parlare tra di noi è fondamentale. Io con Jack e il Cholito parlo sempre. La cosa bella è che sappiamo giocare tutti insieme. Ci parliamo sempre, lavoriamo sempre per la squadra mettendola al primo posto. Fuori dal campo andiamo d'accordissimo, ogni martedì facciamo un torneo di Call of Duty la sera. Gioco alla Playstation con i miei figli, gli ho insegnato a giocare a Fortnite e Fifa. Il più grande gioca nel settore giovanile dell'Anderlecht. Si diverte ed è la cosa più importante, assomiglia molto a me ma è più tecnico di me. Il mio posto preferito a Napoli? Dries mi ha parlato di Posillipo, poi passeggio sul lungomare. Sono onesto, devo ancora visitare le isole. Vivendo molto il calcio ogni tanto devo staccare un po' la spina passeggiando".
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