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Gattuso: “Oggi abbiamo saputo soffrire, ma non siamo una squadra pensante. Il gol è colpa mia”

Gattuso: “Oggi abbiamo saputo soffrire, ma non siamo una squadra pensante. Il gol è colpa mia”

Rino Gattuso, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Lazio: “Cambi tardivi? Perché vedo che la squadra sta bene, tiene il campo e quindi non cambio. Oggi per i primi 45′ possesso palla...

Sabrina Uccello

Rino Gattuso, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Lazio: "Cambi tardivi? Perché vedo che la squadra sta bene, tiene il campo e quindi non cambio. Oggi per i primi 45' possesso palla sterile, avremmo dovuto fare di più. Nel secondo tempo li abbiamo tenuti là, giocando sulla sinistra e destra. La grande responsabilità sul gol di Ospina è il mio, che gli chiedo questo gioco. Quindi l'errore ci sta, ci alleniamo così perché per me il portiere ti fa uscire dalla pressione avversaria. Per me oggi in 7-8 occasioni l'ha sempre fatto stasera".

Gattuso sulla sconfitta

"Penso che abbiamo maledettamente bisogno di una serie di risultati. La squadra è viva, bugie non ne racconto. In 16 allenamenti ha sviluppato già gioco, siamo sulla strada giusta. Io ho fatto il calciatore e oggi la bravura mia è riuscire a non far mollare una virgola, entrare nella testa dei calciatori. E' difficile dopo queste prestazioni portare 0 punti a casa. Dobbiamo credere in ciò che stiamo facendo. Ci siamo fatti 6 gol da soli".

Primo e secondo tempo

"Potevamo sviluppare in maniera migliore inizialmente, perché poi ci facevano partire dal basso e ci aspettavano. Dovevamo palleggiare poi nel secondo tempo. Penso che in questo momento non siamo una squadra pensante e per tanti anni il Napoli lo è stato. Spesso gli errori derivano da questo. La richiesta mia è questa, ma i calciatori hanno giocato diversamente negli ultimi tempi, due anni fa invece erano pensanti. Dobbiamo imparare a giocare e pensare. Oggi abbiamo saputo soffrire".

Gattuso sulla Coppa Italia

"Dobbiamo riuscire a cambiare aria, quindi è fondamentale per dare continuità e dobbiamo vincere le partite".

La qualificazione in Champions League

"Quando non arrivano i risultati, il primo responsabile è l'allenatore. Io mando in campo la squadra e compio scelte. In questo momento non posso pensare alla classifica e alla Champions. Devo allenare e vedere miglioramenti. Non sarei qua, se questa squadra non avesse avuto problemi. Abbiamo toccato il fondo e in tre settimane si sono visti miglioramenti. Se poi analizziamo i punti, sicuramente dobbiamo fare molto, molto di più".

Gattuso su Demme e la squadra

"Penso che Demme possa entrare subito nelle rotazioni. Ha fatto una pausa lunga nel campionato tedesco, fisicamente sta bene. Penso che sia lui che qualcun altro possano darci una grande mano. Poi bisogna dare competitività in allenamento. Alla squadra si possono far vedere le immagini e continuare, riuscire a dare continuità ai risultati. Le parole le porta via il vento, servono fatti concreti e migliorare le prestazioni, vincendo le partite. Altrimenti tutto diventa problematico".

La preparazione della squadra

"Stiamo costruendo il Napoli da zero. Io sono uno che so cosa voglio con i ragazzi che lavorano con me e in che direzione andare. E' più facile lavorare con una squadra dal ritiro,  che serve per fare capire ai calciatori le metodologie. Vedendo anche la qualità, sarebbe stato più semplice partire da inizio stagione".

Gattuso sulla Lazio

"E' una squadra forte, che può permettersi Luis Alberto e Milinkovic da mezzali. C'è grande mentalità e crea sempre problemi. Porta sempre 4-5 uomini in area, abbina fisicità e tecnica con calciatori di valore. In questi anni è stato fatto un grandissimo lavoro, con un bel mix di calciatori e ora stanno raccogliendo i frutti. L'anomalia era lo scorso anno, perché la rosa è incredibile. E' merito di Inzaghi, che ha saputo dare continuità. Una squadra fastidiosa, che può fare sempre male e ha tante alternative. Riescono a farti male con tante caratteristiche".

dall'inviata all'Olimpico,

Sabrina Uccello