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FIGC, Gravina: “Siamo attenti, il calcio vivrà un momento difficile”

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Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto ai microfoni di SportLab per parlare del momento non felice che sta passando il nostro paese e di conseguenza la Serie A. L’intervista è stata fatta a margine dei settantacinque anni...

Francesco Melluccio

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto ai microfoni di SportLab per parlare del momento non felice che sta passando il nostro paese e di conseguenza la SerieA. L'intervista è stata fatta a margine dei settantacinque anni di Stadio e Tuttosport. Il tema maggiormente discusso è la sicurezza nel calcio ed il periodo buio che secondo molti sta per arrivare. Secondo Gravina il calcio ha dimostrato senso di responsabilità, stando attenti a tutte le misure e seguendo il protocollo.

LE PAROLE DI GABRIELE GRAVINA

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Queste le parole di Gabriele Gravina: "Sono stato il primo a lanciare il grido d'allarme per cercare di essere cauti. Abbiamo terminato il campionato scorso, quello 19/20, dimostrando capacità e senso di responsabilità. Adesso però ci aspetta un momento più difficile, un periodo di lotta. Concentrare gli sforzi in un periodo breve non è così complesso rispetto a un campionato lungo. Stiamo soffrendo come tutta la vita civile.

La Procura Federale ha fatto deferimenti per una non attenta sanificazione, con qualche squalifica per medici e amministratore delegati. Siamo attenti, il calcio ha dimostrato senso di responsabilità".

Il presidente, tra l'altro, ha pensato di proporre alla UEFA un progetto per il calcio italiano, per la salvezza della Serie A. Lo sport ha subito l’onda d’urto del diffondersi della pandemia da coronavirus e l’assenza di pubblico sugli spalti degli stadi ha contribuito ad allontanare gli appassionati. Come riferisce La Repubblica, il bilancio è negativo e Gravina sta pensando di tagliare gli stipendi dei calciatori su base europea. Questa è la sua proposta, che ha messo per iscritto e mandato alle varie federazioni fino ai due organi principali. Il numero uno della FIGC ha coinvolto anche l’Eca presieduta da Agnelli e il sindacato dei calciatori.