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Marciano: “De Laurentiis si è fatto sentire solo quando si rischiava la Champions”

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Le dichiarazioni di Francesco Marciano a Radio Marte

Raffaele Troiano

Per il Napoli di Aurelio De Laurentiis non è un periodo facile, e le cose non sembrano migliorare col passare del tempo. Tra il rinnovo di Mertens e le situazioni di Koulibaly e Fabian Ruiz da sbrogliare, gli azzurri non stanno passando un bel momento.

Proprio su questi argomenti, Francesco Marciano è intervenuto a Radio Marte, nel corso del programma Marte Sport Live. Il giornalista ha, non solo analizzato la situazione di mercato dei partenopei, ma anche espresso la sua opinione sulla stagione che si è da poco conclusa e sul poco supporto della società verso la squadra di Spalletti.

Marciano: "De Laurentiis presente solo quando si rischiava la Champions"

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Di seguito le dichiarazioni di Francesco Marciano a Radio Marte:

"Sta al Napoli far capire che c’è bisogno di equilibrio, senza essere troppi enigmatici nelle esternazioni e comportamenti perché poi è normale che la piazza vivi una situazione di malcontento. A inizio stagione scorsa avremmo firmato tutti per un terzo posto, ma vedendo come stava andando il campionato la società è stata assente. Dopo Bergamo andava lanciato un messaggio di vicinanza verso i tifosi. L’unico messaggio lanciato da De Laurentiis è stato quando c’era il rischio di non andare in Champions".

Sulla promessa del presidente

"Il Napoli, ad oggi, non sta costruendo quella che era la promessa di De Laurentiis. Quando ha detto questa cosa: "voglio vincere però..." abbiamo tutti pensato che abbia messo le mani avanti. Un presidente che vuole realmente vincere non dice "però", ma vuole lottare fino alla fine. Io spero che la promessa venga mantenuta".

Sulle percentuali di permanenza di alcuni giocatori

"Percentuali di permanenza? Mertens e Ospina 0; Fabian e Koulibaly50%; Politano 20% poiché dipende se arriva un sostituto all’altezza; Osimhen rimane al 100%. Se perdi pure Osimhen di che scudetto vuoi parlare? Basta con quello del bilancio, perché se lo perdi nell’anno in cui perdi Insigne e Mertens si fa dura".