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Pezzella: “Amo Firenze, ma mai dire mai. Emozionante rivedere i compagni dopo la quarantena”

German Pezzella

Pian piano il calcio tornerà alla normalità. E’ ciò che si augura German Pezzella, capitano della Fiorentina, che sulle colonne di Tuttosport ha rilasciato una lunghissima intervista dove si è raccontato. Pezzella risultò positivo al...

Mattia Fele

Pian piano il calcio tornerà alla normalità. E' ciò che si augura German Pezzella, capitano della Fiorentina, che sulle colonne di Tuttosport ha rilasciato una lunghissima intervista dove si è raccontato. Pezzella risultò positivo al Coronavirus qualche tempo fa, esperienza che ha sempre raccontato con dolore e paura. Ora la rinascita: il ritorno al centro sportivo, l'emozione di una normalità ritrovata e la speranza di calcare di nuovo un campo da calcio, quello di Firenze a cui lui si sente tanto legato. Ed in un attimo il difensore argentino spegne anche le voci di mercato, che lo volevano - tra le altre - al Napoli come sostituto di un'eventuale partenza di Kalidou Koulibaly. Ecco quanto del suo intervento è stato evidenziato dalla redazione di calcionapoli1926.it.

Le parole di Pezzella

German Pezzella

"Come ho sempre detto, nel calcio fare previsioni a lungo termine è impossibile. Posso dire con certezza solo ciò che provo al momento, ovvero che amo Firenze, che è casa mia e per ora la Fiorentina è il mio mondo. Con città e tifosi ho un grandissimo rapporto e sogno di giocare una partita in una coppa europea con i viola.

Finalmente dopo il Coronavirus ora sto bene e posso guardare avanti. Allenarsi di nuovo è stato bellissimo, ancor di più rivedere tutti i miei compagni. Pensare che pian piano ci si stia riappropriando delle nostre vite è importante".

E sulla Serie A

"Credo sia corretto valutare tutto con molta attenzione, perché la salute è la priorità sempre. Viene prima di tutto e la ripartenza dev'essere attuata in massima sicurezza. Però ora bisogna prendere una decisione, che qualcuno si assuma la responsabilità perché altrimenti diventa veramente complesso. Sinceramente ora ciò che prevale è la voglia di giocare. Le incognite sono tante ma non possiamo farci troppe domande, dobbiamo lavorare".