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La stoccata di Mou: “Venezia? Oggi sarebbe servito uno come Juan Jesus…”

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La Roma affonda in casa del Venezia a causa di una contro-rimonta degli avversari: Mourinho alla stampa si mostra ancora ben poco tenue

Mattia Fele

La Roma di José Mourinho ha fatto un partitone solo contro il Napoli. Ora lo possiamo dire. Nelle ultime 7 gare pochissimi gol e tante sconfitte, con in mezzo il pareggio in casa col Bodo/Glimt e con il Napoli stesso. Per il resto, una vittoria a Cagliari e tanto buio, polemiche arbitrali e una rosa non adatta a competere in più situazioni. In tutto questo caos, l'allenatore portoghese continua con le sue esternazioni non leggere nei confronti di squadra e dirigenza.

Mourinho: "Arbitri? Meglio non parlarne, devo proteggermi"

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Di seguito un estratto dell'intervento a DAZN e a SKY dell'allenatore portoghese della Roma:

Sulla sconfitta

“Il perché di questa sconfitta? Secondo me si può dividere la storia della partita fra il dominio, il calcio offensivo e la mole di occasioni create: due gol, per quanto noi abbiamo costruito, sono pochi; abbiamo concesso il primo e il terzo gol in maniera ingenua. E poi c’è il secondo gol, che arriva nel momento in cui noi stavamo spingendo per chiudere il match. Purtroppo è così: io sono qui a parlare, arbitro e Var no. Soffro quando si perde”.

Sul rigore

“Preferisco non parlare. Le regole sono fatte per chi capisce poco di calcio, ma sono loro i poderosi che decidono. Ci sono le interpretazioni, c’è il feeling con ciò che si fa. E poi c’è lo spazio del dubbio: quando arrivi alla fine della stagione gli errori si compensano; quando c’è un accumulo settimana dopo settimana… inizi a pensare che è meglio star zitti. Io mi sono chiesto il perché, mi sono dato una risposta. Non parlo”.

Sulla rosa

"Abbiamo problemi evidenti, quando si costruisce una squadra si parte con un'idea di gioco. Ma la rosa è squilibrata, non ci sono vere opzioni per ogni ruolo. Quando perdo un calciatore per infortunio o squalifica, devi diventare un allenatore capace di inventare. Oggi Karsdorp era in difficoltà fisica e ammonito: chi avrebbe dovuto giocare al suo posto? Ma non è una critica alla mia società, perché sa ciò che ha fatto e ciò che sta facendo. Voleva pulire e riorganizzare, dopo aver perso Spinazzola e Dzeko. Non è l'anno per sognare in grande, ma tocca a me alzare ambizione e motivazioni. La nostra meta è il quarto posto, ma per qualche motivo siamo scivolati al sesto-settimo posto".

Sulla costruzione della rosa (ai microfoni di SKY, ndr)

"Abbiamo fatto un mercato con alcuni sforzi, sarebbero serviti oggi Juan Jesus e Bruno Peres, ma per ogni uscita c'è stata un'entrata. Le squadre si costruiscono con due giocatori per ogni posizione, noi non li abbiamo e siamo una squadra che si deve costruire. La motivazione per noi sarà sempre quella di voler raggiungere il quarto posto. Questo è il nostro obiettivo".