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Juventus, Bentancur: “La Champions per noi non è un’ossessione, è un obiettivo”

Francesco Melluccio

Rodrigo Bentancur, centrocampista della Juventus, è intervenuto ai microfoni de La Stampa per parlare di diversi argomenti, tra cui gli obiettivi della squadra bianconera e i suoi idoli. Inoltre, il giocatore uruguayano ha raccontato il primo...

RodrigoBentancur, centrocampista della Juventus, è intervenuto ai microfoni de La Stampa per parlare di diversi argomenti, tra cui gli obiettivi della squadra bianconera e i suoi idoli. Inoltre, il giocatore uruguayano ha raccontato il primo incontro con il portoghese Cristiano Ronaldo.

LE PAROLE DI RODRIGO BENTANCUR

Queste le parole del centrocampista juventino Rodrigo Bentancur: "Non avevo un modello principale, nel mio ruolo più che altro. In Uruguay il mio modello era Forlan, un attaccante. E per mestiere studiavo calciatori europei: Lampard, Gerrard e Busquets". 

L'ARRIVO ALLA JUVE E GLI OBIETTIVI PER QUESTA STAGIONE

Il racconto dell'arrivo alla Juventus: "Il mio arrivo alla Juve? Avevo saputo a dicembre, dal mio procuratore, che sarebbe stata esercitata l’opzione: sei mesi dopo ero a Torino e mi sembrava incredibile, ho avuto subito la sensazione di entrare in una grande famiglia e ho respirato la mentalità vincente del club. Allegri mi ha dato fiducia. Sarri conta su di me? Un orgoglio e una responsabilità, ma penso solo a lavorare: so bene di dover migliorare ancora molto.

Ripresa Serie A? Non sarà facile senza tifosi e il caldo si farà sentire, noi però ci stiamo allenando duramente e siamo pronti: la Juve vuole vincere sempre. La Coppa Italia è il primo traguardo della stagione: ci teniamo moltissimo. L‘Inter? Può inserirsi, dopo uno stop così lungo. tutto è possibile: sarà favorito chi ritroverà più in fretta forma fisica e motivazioni. La Champions non è un’ossessione, è un sogno e un obiettivo. Sappiamo che è difficile, ma la Juve ha tutto per vincerla e non sentiamo particolari pressioni.

Ronaldo? L?ho incontrato al Mondiale in Russia. L’ho salutato e lui mi ha detto ‘Ciao Rodrigo’. Non so come potesse conoscere il mio nome. Poche settimane dopo eravamo compagni alla Juventus: è un fuoriclasse e un esempio, ha una voglia di vincere incredibile”.