Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

serie a

AIA, Nicchi: “Qui chi sbaglia poi paga, nessuno è stato ancora indagato”

Nicchi, presidente dell'AIA (Getty Images)

Marcello Nicchi, presidente dell’AIA, è intervenuto al telefono con l’ANSA per parlare dell’indagine delle Procure della Repubblica e Figc su presunti casi di combine di partite di campionato di Serie C, Coppa Italia Serie C e...

Francesco Melluccio

Marcello Nicchi, presidente dell'AIA, è intervenuto al telefono con l'ANSA per parlare dell'indagine delle Procure della Repubblica e Figc su presunti casi di combine di partite di campionato di Serie C, Coppa Italia Serie C e Primavera. In particolare, a destare sospetti agli inquirenti ci sarebbe una partita di Serie C sospesa a gennaio per l'infortunio dell'arbitro a pochi minuti dalla fischio finale. Nicchi si è soffermato particolarmente sulla gestione di casi del genere.

LE PAROLE DI MARCELLO NICCHI

Nicchi, presidente dell'AIA (Getty Images)

Queste le parole del presidente dell'AIA Marcello Nicchi evidenziate dall'ANSA: "Nell'Aia vige un regolamento e quando è accertato, chi sbaglia paga e lascia la sua tessera sul tavolo. Ad oggi tuttavia nessuno dell'Associazione ha ricevuto alcuna comunicazione di indagine e non ci sono arbitri che hanno ricevuto notifiche. Se fossi il ragazzo querelerei chi ha diffuso la notizia perché è stato violato il segreto istruttorio di un'inchiesta della Procura della Repubblica. Nessuno al momento è stato sanzionato o condannato, ad oggi non c'è nessun arbitro inquisito, ma se lo sarà risponderà di tutto".

LE PAROLE DI NICCHI SUI FALLI DI MANO

Qualche giorno fa, intervistato dal vicedirettore di RaiSport Enrico Varriale, sempre Marcello Nicchi ha parlato della problematica dei calci di rigore. Nicchi ha così chiarito che le regole sono uguali per tutti e che anzi, Rizzoli sente spessissimo i designatori di altri paesi europei. Le sue parole: "Troppi falli di mano? Stiamo parlando di una partita godibile (Juventus-Atalanta) con un arbitraggio all’altezza, e quello che non è discutibile è la giustezza dell’applicazione. A Gasperini dico che in Italia non ci sono regole diverse e una loro diversa applicazione. L’Italia non è un paese a sé stante, con regole a suo piacimento. Anzi, il designatore Rizzoli si sente ogni settimana, in videoconferenza, con i designatori di Francia, Portogallo, Spagna, Germania per fare il punto della situazione, e non è vero che in Italia si danno rigori in modo spropositatamente diverso dagli altri”.