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Nicchi: “Non ci sono regole diverse in Italia. Rizzoli sempre in contatto con arbitri stranieri”

Nicchi, presidente dell'AIA (Getty Images)

Intervistato dal vicedirettore di RaiSport Enrico Varriale, Marcello Nicchi ha parlato della problematica dei calci di rigore, che tanto sta tenendo banco oggi tra gli opinionisti sportivi italiani. Molti sono stati i calci di rigore...

Mattia Fele

Intervistato dal vicedirettore di RaiSport Enrico Varriale, Marcello Nicchi ha parlato della problematica dei calci di rigore, che tanto sta tenendo banco oggi tra gli opinionisti sportivi italiani. Molti sono stati i calci di rigore quest'anno fischiati in Italia, e ci si è chiesto molte volte se l'applicazione che abbiamo nel nostro paese di questo regolamento non sia lievemente diversa da quella in auge in Inghilterra o in Spagna. Nicchi ha così chiarito che le regole sono uguali per tutti e che anzi, Rizzoli sente spessissimo i designatori di altri paesi europei.

Le parole di Nicchi

Nicchi, presidente dell'AIA (Getty Images)

"Troppi falli di mano? Stiamo parlando di una partita godibile (Juventus-Atalanta) con un arbitraggio all'altezza, e quello che non è discutibile è la giustezza dell'applicazione. A Gasperini dico che in Italia non ci sono regole diverse e una loro diversa applicazione: l'Italia non è un paese a sé stante, con regole a suo piacimento. Anzi, il designatore Rizzoli si sente ogni settimana, in videoconferenza, con i designatori di Francia, Portogallo, Spagna, Germania per fare il punto della situazione, e non è vero che in Italia si danno rigori in modo spropositatamente diverso dagli altri".