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LE AVVERSARIE – Il Sassuolo di De Zerbi, ideatore di un calcio ostinato

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Nella prossima finestra di campionato il Napoli affronterà il Sassuolo di De Zerbi, una macchina da palleggio che testimonia quanto le idee e i principi possano far crescere una squadra ed incidere nel calcio. Roberto è ostinato e testardo:...

Mattia Fele

Nella prossima finestra di campionato il Napoli affronterà il Sassuolo di De Zerbi, una macchina da palleggio che testimonia quanto le idee e i principi possano far crescere una squadra ed incidere nel calcio. Roberto è ostinato e testardo: così si arriva lontano.

Sassuolo e De Zerbi crescono insieme

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

I neroverdi si trovano oggi all’ottavo posto in classifica con merito, con all’attivo 13 vittorie e 9 pareggi in 35 partite. La squadra di De Zerbi non è partita benissimo, complice un’identità ancora troppo acerba e la mancanza di alcuni giocatori chiave, infortunati o fuori forma. Nel pre-pandemia ricordiamo la grande prestazione contro l’Inter, culminata in un bellissimo 3-4 ricco di ribaltamenti di fronte. Una vittoria in casa per 4-2 contro la Roma, un pareggio a Torino contro la Juventus di Sarri (che ancora non è di Sarri, se mai lo sarà). L’allenatore ex-calciatore del Napoli ha intessuto una tela fittissima di principi di gioco e mentalità, ha il merito di essere riuscito ad inculcare nella mente dei suoi calciatori che i palloni non si sprecano, che vincere ha più gusto se si vince prima con la testa, poi con i piedi. Ha fatto crescere alcuni dei suoi calciatori crescendo anch’egli nello stesso momento: si direbbe il modo migliore di insegnare qualcosa. Uno di questi è stato sicuramente Locatelli, calciatore che ha meritato queste parole del tecnico:

Ha fatto una crescita perchè l'ha voluta lui e sono contento di questo. Non mi sento così decisivo per la sua crescita, è stato lui a volerlo. La qualità l'ha appresa dai suoi genitori, ha cambiato passo mentalmente e si sta prendendo quello che merita, il campo lo merita".

Costruire dal basso

L’espressione virgolettata in grassetto, che riprende quasi pedissequamente una risposta nel tempo ripetuta di Maurizio Sarri a delle domande sul talento di Mertens, di Higuain e ora di Dybala e Ronaldo, è prova ancora maggiore di come l’ex Napoli prenda a modello l’altro ex Napoli. La visione del calcio, il possesso e la convinzione che il lavoro di reparto, di squadra sia essenziale per la riuscita di una prestazione e di una stagione intera li accomunano, nonostante il divario in campo d’esperienza sia immenso e poco recuperabile. Maurizio ha iniziato dal basso come allenatore, De Zerbi come calciatore. Entrambi si sono edificati a partire da fondamenta di calcio infernale, in quelle realtà provinciali dove sembra tutto più semplice per chi guarda con sdegno dall'alto. De Zerbi come Sarri è abituato a partire dalle retrovie, a lavorare dietro le quinte per farsi spazio a gomitate fra i grandi, consapevole di essere già Grande, voglioso solo di dimostrarlo a chi si fa beffe delle categorie inferiori. La grande audacia nei principi di De Zerbi e il voler palleggiare in viso agli avversari più feroci è sintomo di chi ha saputo anche fuori dal campo costruire dal basso. 

Napoli Sassuolo è un antipasto

 REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - DECEMBER 22: Eljif Elmas of SSC Napoli scores his team's second goal during the Serie A match between US Sassuolo and SSC Napoli at Mapei Stadium - Citta del Tricolore on December 22, 2019 in Reggio nell'Emilia, Italy (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

All'andata al Mapei Stadium Gattuso gioì per la prima volta con la sua squadra. I suoi primi 3 punti furono di rimonta, quasi voluti da un destino troppo beffardo con il Napoli fino a quel momento. La squadra infatti meritava di perdere, di soccombere agli attacchi di un Sassuolo troppo più ordinato e tecnico, di un Boga scatenato (che ora il Napoli vuole a tutti i costi). Fu Allan a raggiungere un insperato pareggio, proprio il brasiliano che tanto sembra lontano dalla causa azzurra, che ha la testa e il fisico altrove e chissà dove. Elmas con un colpo di testa sancì poi una vittoria che chiuse un dicembre difficile, condito dall'esonero dell'allenatore più vincente al mondo.

Proprio quell'allenatore ha permesso al Napoli di giocarsi la sfida che avrà luogo l'8 agosto (forse) a Barcellona, altra squadra che ama il palleggio e il dominio. In questo senso Napoli-Sassuolo è una prova generale di stile e tattica contro una squadra che prova ogni domenica a stupire con tiki-taka e visione veloce come la luce. Proprio questo è il miglior aspetto della squadra neroverde, una velocità di pensiero impressionante e una conoscenza molto ampliata di ogni compito in ogni ruolo: De Zerbi è ultimo per cross effettuati (come lo era Sarri nel Napoli), ma quarto per numero di assist, quinto per possesso palla. Il Napoli dovrà quindi riscaldare il motore e provare le gomme in vista della Spagna passando per una macchina che funziona bene nello stretto come quella catalana, pur con le dovute proporzioni. Mancherà Boga, proprio l'oggetto del desiderio del Napoli, ma l'antipasto sarà comunque gradevole. Un passo avanti per la squadra di Gattuso sarebbe l'imposizione del proprio gioco, in controtendenza rispetto a quanto fatto in casa contro un Barcellona dominante. Dal canto suo il Sassuolo vorrà sfondare per vie centrali, fornendo un esercizio importante al Napoli in termini di pressing, che dovrà essere funzionale e soprattutto corale.

Di Mattia Fele

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