Dalla C di Callejon alla T di Tutino: cinque storie (in ordine alfabetico) di cinque calciatori ex Napoli
—Cinque calciatori rimanenti, cinque campionati e, di conseguenza, cinque storie differenti da narrare, rigorosamente in ordine alfabetico. C come Callejon, campione eterno che, all'alba dei 38 anni, non sembra voler cedere dinanzi al tempo che scorre. Il suo Marbella FC (compagine militante in Primera Federacion) butta il cuore al di là dell'ostacolo e rimonta uno svantaggio di 0-3 contro l'Alcorcon: di "Calleti" il secondo (6° in stagione) dei tre gol messi a segno dalla 12ª forza del Girone 2 della terza divisione spagnola.
D come Dendoncker, tornato nell'estate più recente a vestire la maglia del club in cui ha trascorso le giovanili, il Royal Sporting Club Anderlecht, e il cui umore ha sperimentato un sali e scendi di emozioni nell'arco di 72 ore: prima il trionfo, con conseguente accesso alle semifinali di Croky Cup, di misura (0-1 l'esito conclusivo del match) ai danni del Beerschot VA nella serata di giovedì 9 gennaio, poi un'umiliante debacle per 0-3 patita in Jupiler Pro League per mano del Club Bruges in data 12.
M come Machach, protagonista di un incubo collettivo condiviso con l'intero spogliatoio (allenatore, tale Arthur Diles, compreso) del Melbourne Victory Football Club. In vantaggio per 3-2 allo scoccare del 90° minuto, il francese e compagni subiscono una rimonta da fantascienza nella partita valevole per la 13ª giornata di A-League Men contro il Western United FC: Noah Botic(al 91° minuto) e Hiroshi Ibusuki(al 94° minuto) firmano il definitivo 3-4 e spediscono i Boys in Blue all'Inferno.
J come Jorginho, il quale emula, per ben due volte, le gesta settimanali di Kalidou Koulibaly, ma in maglia Arsenal: sconfitta per 0-2 nella semifinale d'andata di Carabao Cup contro il Newcastle United (e accesso alla finale del torneo compromesso) in data 7 gennaio 2025, seguita dall'eliminazione, per volontà, anche stavolta, della lotteria dei rigori, al 3° turno di FA Cup in favore del nuovo Manchester United targato "Ruben Amorim" cinque pomeriggi inglesi dopo.
T come Tutino, a secco di marcature dal 30 novembre scorso (quando prese parte ad un intrattenente 3-3 col Catanzaro) e che assiste inesorabilmente alla crisi in cui è sprofondata la sua Sampdoria dal mese di ottobre in poi: 12 partite senza vittoria (tenendo conto anche della Coppa Italia, scenario di un 4-1 senza pietà incassato dai liguri per mano della Roma) e spettro dei play-out di Serie B (in quanto quintultimi classificati) che invade l'animo della formazione blucerchiata.
Ancelotti: "manita" patita ne El Clasico di Supercoppa. Baroni inciampa contro il Como. Ranieri, pareggio in extremis a Bologna!
—Concludiamo (come di consueto) con il capitolo relativo agli allenatori, inaugurandolo con un'umiliazione senza precedenti, la cui vittima corrisponde al nome di Carlo e al cognome di Ancelotti: "manita" (per l'esattezza 2-5, quattro di questi subiti in un solo tempo) in finale di Supercoppa Spagnola rifilata al Real Madrid dai rivali storici del Barcellona. Hansi Flick ingarbuglia nuovamente il tecnico di Reggiolo dopo lo 0-4 (al Santiago Bernabeu) verificatosi ad ottobre 2024: al momento, il confronto stagionale tra Les Merengues e i blaugrana è pari ad un complessivo di 2-9.
Non è più soddisfacente la settimana di coloro che siedono sulla panchina delle romane. La Lazio di Marco Baroni (ricordato dai cuori napoletani di vecchia data come l'autore del gol, con cui punì proprio i capitolini, che ha consegnato agli abitanti della patria del Vesuvio il secondo Scudetto della propria centenaria storia) sbatte contro lo "scoglio Como": 1-1 al termine di entrambe le frazioni di gioco e vetta della Serie A (occupata dal Napoli di Antonio Conte con 47 punti) che adesso dista la bellezza di 11 lunghezze. Medesimo esito, ovvero un pareggio, infine, per la controparte giallorossa di Roma, rappresentata da Sir. Claudio Ranieri (profilo passato per le pendici del Vesuvio, in qualità di allenatore, tra l'estate del 1991 e l'autunno del 1992): 2-2 agguantato al 98° minuto, grazie ad un rigore trasformato da Artem Dobvyk, in casa del Bologna.
A cura di Alex Iozzi
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