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Verso Napoli-Torino, le cinque armi a disposizione di Spalletti

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L'arma in più di Spalletti viene dalla rosa

Emanuela Castelli

Sabato alle 15:00 si torna in campo per Napoli-Torino, Spalletti sfodererà le sue cinque armi

Napoli-Torino è alle porte, Spalletti suona la carica. L'arma in più di Luciano sono le cinque sostituzioni a gara in corso

Definire una demarcazione netta tra titolari e sostituti, nel Napoli giovane e arrembante di Luciano Spalletti non è possibile. Tutti i giocatori sono coinvolti dal tecnico in un progetto che riguarda tutti, in cui ogni calciatori deve sentirsi (ed è) protagonista indiscusso. La rosa lunga messa a disposizione da Giuntoli e De Laurentiis al tecnico di Certaldo ha permesso, fino a questo momento, al Napoli di sfruttare le cinque sostituzioni a gara in corso, certificando un mini-turnover in ogni partita. La compagine partenopea, infatti, ha fino a questo momento sempre sfruttato questa risorsa, che si è rivelata arma in più per Spalletti. Così commenta l questione l'edizione odierna de Il Mattino: "In serie A, dalle sostituzioni sono arrivati due gol (Politano a Verona e Simeone a San Siro con il Milan) e in Champions ben tre (Simeone con il Liverpool e Ndombele e Raspadori a Glasgow). Quando Osimehn è disponibile, Lucianone ha le idee sempre molto chiare, tant'è che prima dell'accidenti muscolare, il nigeriano è stato sempre titolare. Poi, con il suo stop (se tutto va bene rientra tra la gara con la Cremonese e quella al Maradona con l'Ajax) quelli confinati in panchina hanno avuto più spazi". Finora il Napoli ha visto scendere in campo ben 22 giocatori della rosa: "A parte Sirigu, solo Zanoli non ha ancora esordito in stagione (Demme è infortunato dall'estate). Chiaro, Meret e Di Lorenzo sono i due sempre presenti, i signor Stakanov del Napoli, poi dietro c'è Anguissa (sempre titolare, un solo cambio: 772 minuti giocati) e giù dal podio Rrhamani e Kim che hanno lasciato il posto a Ostigard e Juan Jesus solo per una partita". Minutaggi diversi, dunque, ma tutti devono sentirsi parte integrante di un progetto che sta in piedi solo perché coinvolge tutte le pedine sullo scacchiere di una stagione lunga e complicata dalla lunga pausa per il mondiale in Qatar.