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Il Napoli della meglio gioventù: così i 20enni non hanno fatto rimpiangere i campioni

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L’edizione odierna del Corriere dello Sport analizza l’attacco giovanissimo del Napoli: 66 anni in tre per Osimhen, Raspadori e Kvaratskhelia Napoli e il vigore della gioventù: i ventenni si sono calati benissimo nella realtà...

Emanuela Castelli

L'edizione odierna del Corriere dello Sport analizza l'attacco giovanissimo del Napoli: 66 anni in tre per Osimhen, Raspadori e Kvaratskhelia

Napoli e il vigore della gioventù: i ventenni si sono calati benissimo nella realtà partenopea e non hanno paura di competere ad alti livelli

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Il giornalista Fabio Tarantino analizza tre profili giovanissimi che compongono l'attacco partenopeo: Osimhen (23 anni), Raspadori (22) e Kvaratskhelia (21). Sessantasei anni in tre, lì davanti il Napoli ha l'imbarazzo della scelta tra calciatori giovani che non hanno paura di competere ad alti livelli. Che si tratti di Serie A o Champions League, l'emozione di trovarsi a lottare per un posto di vertice non fa loro tremare le gambe. I tre segnano, incantano, decidono. "Erano arrivati a Napoli con l’etichetta di potenziali campioncini da aspettare, liberi di sbagliare e crescere, il timore - di qualcuno, non della società - era quello di aver perso troppi anni di esperienza tra Mertens e Insigne, 270 gol in due, e i loro eredi". Zero periodo di adattamento per loro, che sono stati subito decisivi: "Conta l’apporto immediato, i gol e gli assist, le situazioni di pericolo, la capacità di essersi inseriti subito nel contesto, nel gruppo e, per Kvara, nel campionato italiano dove la tattica e la fisicità potevano rappresentare un doppio ostacolo. Ha superato anche quelli, il talento georgiano, assieme agli avversari lasciati sul posto, ai rigori conquistati, alle ammonizioni procurate, alle prodezze di cui oggi parlano tutti col rimpianto di non essersene accorti per primi".  Il Napoli rifonda senza perdere incisività e pericolosità, e lo deve ai giovani che si tolgono di dosso l'etichetta di promesse, per manifestarsi in tutta la loro qualità effettiva, e non prospettica.