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rassegna

Sconcerti perplesso: “Superlega democratica interessante, ma i dubbi restano”

Redazione

La Superlega è decisa a cambiare: si pensa ad una svolta democratica che porterebbe il nuovo format ad essere molto simile a quello attuale della Uefa Champions League

La Superlega che abbiamo imparato a conoscere sta per cambiare. Si va verso un abbandono dell'idea di avere quattordici club fondatori, e si fa largo l'ipotesi di un ingresso per meriti sportivi, come prevede anche l'attuale format della Uefa Champions League.

Sconcerti: "Cosa offrirebbe la Superlega in più rispetto alla Champions attuale?"

 

Durante il solito appuntamento settimanale su calciomercato.com - "Un cappuccino con Sconcerti" - il giornalista fiorentino ha dichiarato:

"La Superlega cambia idea e rilancia. Se ne fa un gran parlare dopo le ultime indiscrezioni giornalistiche. La novità segna una svolta importante, dice che il nuovo campionato sarebbe aperto, non ci sarebbero squadre sempre presenti, e che sarebbero i risultati a decidere retrocessioni e promozioni. Se fosse così davvero, se si parlasse di assoluta democrazia nelle partecipazioni, si potrebbe continuare a dire che c’è già la Champions, ma sarebbe utile comunque sapere cosa offre la Superlega di più e di diverso. In sostanza la discussione da politica  e sportiva, diventerebbe essenzialmente economica. Che non è però una piccola cosa. Se la Superlega è stata pensata per fruttare tra i 250 e i 350 milioni a stagione per ognuno dei quattordici club fondatori, come era nel progetto iniziale, cosa è successo adesso di quei soldi? I club fondatori ci hanno rinunciato o continueranno a prenderli? E se c’è ancora una grande banca che paga, lo farà con tutte le squadre partecipanti o solo con alcune? In sostanza, c’è davvero una nuova ricchezza a disposizione di tutto il calcio, o i club fondatori stanno cercando semplicemente avversari che li aiutino a pagare i loro debiti?".