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Spalletti, l’ex compagno: “Giocavamo nello Spezia, quella volta fermammo Diego”

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Le dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta dell'ex compagno del tecnico

Edoardo Riccio

Quel giorno di agosto del 1988 Luciano Spalletti, ai tempi un calciatore dello Spezia, affrontò il Napoli in Coppa Italia insieme a Nicola Peragine. Quest'ultimo, infatti, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Peragine: "Spalletti era un calciatore meticoloso, una persona di valori"

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Di seguito le parole rilasciate dall'ex calciatore: "Restammo in partita fino a dieci minuti dalla fine, peccato che poi si svegliò Diego e che ad inizio ripresa Bianchi mise dentro Carnevale che era in stato di grazia. Però Luciano fece un partitone, contro i grandi avversari si esaltava. Luciano ed io, ma non solo noi, restammo folgorati da Maradona già durante il riscaldamento. Lui era a centrocampo a palleggiare mentre il resto della squadra si allenava dall’altro lato; stavamo incantati a guardarlo perché faceva numeri incredibili. Poi, durante la partita, Diego fu difficile da fermare: Spalletti, Stabile ed io non gliele risparmiammo ma lui accettava le botte con il sorriso e a fine gara ci fece pure i compimenti. Ecco, credo di aver apprezzato la sua grandezza soprattutto da questo punto di vista e penso che anche Luciano custodirà gelosamente quegli apprezzamenti che Diego riservò al nostro Spezia".

Sull'effetto provocato da Diego: "Luciano ed io, ma non solo noi, restammo folgorati da Maradona già durante il riscaldamento. Lui era a centrocampo a palleggiare mentre il resto della squadra si allenava dall’altro lato; stavamo incantati a guardarlo perché faceva numeri incredibili. Poi, durante la partita, Diego fu difficile da fermare: Spalletti, Stabile ed io non gliele risparmiammo ma lui accettava le botte con il sorriso e a fine gara ci fece pure i compimenti. Ecco, credo di aver apprezzato la sua grandezza soprattutto da questo punto di vista e penso che anche Luciano custodirà gelosamente quegli apprezzamenti che Diego riservò al nostro Spezia".

Su Spalletti calciatore: "Innanzitutto uno estremamente meticoloso, arrivò a Spezia già maturo eppure ancora si metteva a fare “muro” per migliorare tecnicamente pur non essendo un gigante. Aveva una grossa cura dei dettagli, ci teneva molto all'aspetto fisico".