Lo scudetto de Napoli ha scontentato buona parte delle tifoserie avversarie, ben più serene nell'accettare le numerose vittorie di Juventus, Milan ed Inter ma estremamente restie a sopportare la vittoria degli azzurri. E, così, via di divieti recapitati per direttissima ai napoletani di festeggiare in altre città. Il Corriere della Sera analizza la questione, prendendo una posizione netta.
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Scudetto Napoli, vergogna divieti di festeggiamento: l’Italia è di tutti gli italiani
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—Ecco quanto, dell'analisi del quotidiano, evidenziato dalla nostra redazione: "Trovo vergognosi i proclami pubblicati su Internet e firmati da sedicenti bergamaschi, udinesi, torinesi, varesini che intimano ai napoletani di non festeggiare nella «loro» città. A parte il dettaglio comico di Torino, dove almeno metà della popolazione ha un genitore o un nonno del Sud, va ricordata una cosa che dovrebbe essere ovvia: le città d’Italia appartengono a tutti gli italiani. Nessuno può parlare a nome degli altri. L’identità non coincide con il tifo. Non tutti i bergamaschi ad esempio tifano Atalanta, ce ne sono molti che tifano Inter, Milan, Juve, magari proprio Napoli, oppure non seguono il calcio. I napoletani hanno pieno diritto di festeggiare lo scudetto della loro squadra in qualsiasi città italiana o europea si trovino; e nessuno ha diritto a offendersi per questo".
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