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Al Maradona scontri e silenzio: ecco perché gli ultras ce l’hanno con De Laurentiis

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La Gazzetta dello Sport dedica un focus alla profonda spaccatura tra gli ultras azzurri e il numero uno del club

Domenico D'Ausilio

La Gazzetta dello Sport cerca di capire da dove arriva questa profonda spaccatura tra gli ultras del Napoli e Aurelio De Laurentiis, che consente alla capolista indiscussa del campionato di trovare affetto e supporto su tutti i campi d’Italia - dove la sostengono i tanti tifosi che risiedono al nord - decisamente meno al Maradona.

Perché a Napoli gli ultras ce l’hanno con De Laurentiis?

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In curva non cantano ma se le suonano. È quanto successo domenica sera al Maradona quando Napoli-Milan era iniziata da pochi minuti ma ad alcune migliaia di persone la partita interessava poco. Perché la partita che gli ultrà stanno combattendo è quella contro il presidente Aurelio De Laurentiis e le forze di Polizia. I gruppi ultrà contestano il caro biglietti soprattutto in Champions e il regolamento d’uso dello stadio, troppo restrittivo e che toglie loro libertà di tifare. Le dichiarazioni di De Laurentiis contro ogni forma di illegalità, all’indomani dei gravi scontri nel centro storico il giorno di Napoli-Eintracht, hanno scatenato il mondo ultrà. Una battaglia che persino Spalletti, senza entrare nel merito, ha detto di rispettare. Di fatto ha portato alla assurda situazione che il Napoli ha giocato le ultime gare a Fuorigrotta in un clima surreale. Non può essere alibi a prestazioni brutte come quelle col Milan, ma se le sconfitte sono arrivate coi rossoneri così come contro la Lazio in questo clima non può essere solo un caso. Ora preoccupa la probabile festa per lo scudetto, perché c’è chi ha intenzione di impossessarsi delle piazze come fosse un rito tribale.