Maurizio Sarri, noto tecnico della Lazio ex Napoli, Juve e Chelsea, ha rilasciato come scritto in precedenza una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, grazie al collega Ivan Zazzaroni. Tante le tematiche trattate, tra cui l'argomento Lazio molto attuale e caro al mister. Da Luis Alberto a Lotito, passando brevemente per la sua esperienza alla Juventus...
rassegna
La verità di Sarri su Mourinho, Lotito, Luis Alberto e CR7 tutta d’un fiato
Sarri a tutto tondo su Ronaldo, la Lazio e Luis Alberto
Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:
"Scontri con Chiellini? Nella fase iniziale non ce ne furono. Se ricordo bene, nella prima partita Chiellini giocò e segnò pure. E due giorni prima della seconda, col Napoli, si ruppe i crociati. E r a una Juve giunta a fine ciclo e io me ne accorsi subito".
Su Ronaldo
"Ho il rimpianto di non averlo potuto allenare da giovane. Ho trovato un giocatore che si era affermato attraverso un certo calcio ed era diventato un’icona mondiale. La squadra doveva adattarsi a lui, non il contrario. Con me segnò 33 gol in campionato e quattro in coppa e insomma non è mai semplice convincere un campione con fatturati del genere a cambiare percorso".
Sulla Lazio di oggi
"Qui sto bene, mi piace l’ambiente, ho la possibilità di esprimermi e soprattutto di divertirmi. Anch’io sono cambiato, o ra il lavoro mi deve procurare divertimento, è cambiato il mio sentimento nei confronti del calcio. Mi piace anche la gente laziale, da fuori mi ero fatto un’idea completamente diversa , sbagliata . Il 99 per cento del popolo laziale è formato da famiglie, da giovani. E lavorare in un club che non appartiene a un fondo ma a una famiglia, mi dà gusto. Allo stesso tempo mi rendo conto delle difficoltà economiche che si possono incontrare, minori risorse, certo".
Su Lotito
"Non riesco a capire fino in fondo i motivi della sua impopolarità, come l’hai definita. Comunicazione? Possibile. Ma Lotito ha preso la Lazio che era un disastro e bene o male la tiene costantemente tra le prime 5, 6 e in Europa. Pensa, io lo trovo piacevole, è un uomo di spirito ed è uno che ti ascolta".
Su Acerbi
"Nulla di tecnico, a fine stagione ha espresso il desiderio di cambiare aria e la società cercherà di accontentarlo, per questo sono stati fatti altri programmi".
Su Inter e Juve
"La Juve era forte anche l’anno scorso, l’Inter la consideravo la principale candidata allo scudetto, però il mercato della Roma le fa cambiare gli obiettivi. Wijnaldum, Belotti, Dybala. Il Wijnaldum di Liverpool un giocatore fortissimo e Dybala con me è stato eccezionale . Il Milan può rivincere se conserva lo spirito della stagione passata, aveva una voglia feroce di imporsi e due tre giocatori che quando ripartono...".
Su Luis Alberto
"Per il secondo anno di seguito ha espresso la volontà di finire la carriera in Spagna. Più che in Spagna in generale , proprio a Siviglia. Non so dirti se l’avrò ancora a inizio settembre . Ragazzo intelligente, gran bel giocatore e carattere , se vuoi, particolare".
Su Mourinho
"A me Mourinho sta anche simpatico. Le differenze dipendono in prevalenza dal punto di partenza, dalle origini. Io sono cresciuto tra i Dilettanti, gente di un altro livello, dove per vincere dovevo incidere tanto, e in modo feroce, per compensare i limiti dei singoli. Mourinho è partito dal Barcellona e ha investito molto sulla qualità dei giocatori. Tra Stia e Barcellona c’è un bel cazzo di differenza… E poi io sono toscano di monte. Come Luciano (Spalletti, nda)".
© RIPRODUZIONE RISERVATA