rassegna

San Paolo senza ultras: nessuna eccezione. C’è il modello british

Alessandro Silvano Davidde

Inevitabile l’accostamento: addio ultras, più spazio a giovani e famiglie. Insomma, dopo il restyling da 25 milioni di euro per le Universiadi, il San Paolo si avvia a diventare sì più silenzioso ma forse più accogliente. San Paolo senza...

Inevitabile l’accostamento: addio ultras, più spazio a giovani e famiglie. Insomma, dopo il restyling da 25 milioni di euro per le Universiadi, il San Paolo si avvia a diventare sì più silenzioso ma forse più accogliente.

San Paolo senza ultras: sarà freddo, ma accogliente

Una battaglia per la legalità e nessuna deroga è consentita sul regolamento d’uso, con la questura che si farà forte delle telecamere presenti all’interno per agevolare il riconoscimento facciale. Cambiano le abitudini: non c’è scampo per chi scavalca, viene alle mani con gli steward oppure occupa le vie di fuga, infrazioni che in campo europeo più di una volta stavano per costare la squalifica del campo.

Le leggi volute dalla Figc due anni fa sono chiare. «Può esserci dialogo ma niente eccezioni» hanno sottolineato i vertici della questura. Migliaia di spettatori in meno e un ambiente meno caldo del solito non spaventano il Napoli. Il club è convinto che con il passar del tempo (e con qualche vittoria in più) tutti i tifosi recepiranno il nuovo messaggio: il modello inglese è il riferimento, in nome e per conto della sicurezza di tutti gli abitanti del San Paolo.