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rassegna

Salernitana, Sabatini: “Spalletti è il mio genio, occhio al suo Napoli. Insigne…”

Gennaro Del Vecchio

Sabatini, tra campo e...panchina: che rapporto con Spalletti!

Walter Sabatini, Ds della Salernitana, ha parlato ai microfoni del Mattino. Dal rapporto con Spalletti alla scelta di Insigne, passando, ovviamente, per il match di quest'oggi.

Sabatini: "Spalletti non sarà mai un nemico. E sul Napoli..."

Di seguito quanto evidenziato:

Direttore, se la può tirare su: il Napoli lo scudetto lo ha perso con 91 punti.

«E non è facile mettere da parte una delusione così grande, hanno ragione Zielinski e gli altri che ancora lo ricordano come se fosse una ferita. Perché quando si fanno tutti quei punti non si può non vincere il campionato. Oggi ci sono cacciatori di teste, quelli che piazzano Shevchenko al Genoa: a me piace il rapporto umano, intellettuale, quello che mettono in piedi i vari Cairo, De Laurentiis. Non esiste un calcio senza rapporti, senza spiegazioni».

Ci racconta di Spalletti?

«Lui è il mio genio che può essere genio fino in fondo solo con me. Capisco i suoi stati d'animo, il suo umore, capisco quando sta arrivando la burrasca dallo sguardo. Lui in campo trova gli angoli dei passaggi, gli appoggi dei piedi, è straordinario. Maldestramente dopo le prime vittorie in campionato ho pronosticato il Napoli campione d'Italia. Si deve ricompattare, serrare i ranghi, con tutti a disposizione, il ritorno di Koulibaly e Anguissa e allora Spellettone, come lo ha chiamato Mou, può vincere tutto».

Ha chiamato Spalletti?

«No, lo vedrò oggi. Non è un nemico, non può esserlo. Siamo avversari, anche se noi siamo avversari fragili. Questo non è più calcio, auspico la sospensione fino a quando non si torna alla normalità. Che senso ha arrivare a una partita con 6 uomini in meno? È una situazione invivibile».

Il proprietario del Toronto ha confessato di aver preso Insigne dopo aver letto Transfertmarkt.

«Una mancanza di rispetto per Insigne. E le sue grandi giocate non le ha viste? Ma ha sbagliato ad andare lì, è giovane, il capitano del Napoli, il 10 dell'Italia. Ma ormai è così: chi ha soldi ne vuole ancora di più. Non capisco, non l'ho mai capito: se guadagni 5 che bisogno hai di volerne 8? Quando si ha da viver bene con la propria famiglia, cosa altro si va cercando?».

Perché Maradona è stato pianto in tutto il mondo?

«Quando le grandi leggende vanno via è normale che sia così. Come per il grande Senna. Diego ha scritto la storia del calcio. Il Mondiale dell'86 lo ha vinto da solo con un'Argentina di manovali ma l'impresa vera per me l'ha fatta con lo scudetto al Napoli».

Napoli-Salernitana come finisce?

«Se si fosse giocato tra un mese avrei visto il Napoli messo molto male. Oggi però se Spalletti esagera e ci fa più di due gol gli tolgo il saluto».