Il Napoli è a 7 punti dal grande sogno. Ripetersi a soli due anni di distanza era impensabile, ma ora lo scudetto è sempre più vicino grazie a una squadra composta da giocatori che danno tutto, a prescindere dai minuti in campo. Tra questi c’è anche Jack Raspadori. Ne parla La Gazzetta dello Sport.


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Raspadori, “il piccolo principe” fa sognare Napoli: tutte le volte che è stato eroico
Raspadori, l'oro di Napoli è in cassaforte: i momenti che lo hanno reso grande
—"Napoli possa ancora perdersi come due anni fa, varrà ancora la pena di genuflettersi dinnanzi a Jack Raspadori, dirgli grazie per quel che fa, per ciò che è, per quello stile che gli appartiene in campo e pure nella vita. L’unica volta in cui ha alzato la voce, si fa ovviamente perdire, seneuscì conuneducatissimo "mi piacerebbe giocare ancora di più"; e però tutte le volte in cui Napoliha potuto sgolarsi, e sono 17, il piccolo principe ci ha messo del suo. Bisognerebbe calarsi in questo tempo magico che glia ppartiene, semmai ripartendo da Lecce, la carezza al pallone, la parabola arcuata, lo slancio verso lo scudetto: ma è capitato talmente altre volte, nel triennio, che adesso con le statistiche ci si può sguazzare perché 12 indizi (su 17 reti) rappresentano la prova-provata della sua incisiva (e decisiva) ispirazione. Un giro dentro i sogni di Napoli comincerebbe, non c’è da stupirsi, il 10 settembre del 2022,in una partita apparentemente banale, con lo Spezia, indirizzata al minuto 89 con una girata fatale o letale - dipende dai punti di vista - necessaria per vincerla. Ma Raspadori, che a Lecce ci ha pensato in fretta, rasoiata alla giugulare della partita e avanti a testa alta, lo ritrovi altrove, ovunque: nelle “abbuffate” di Champions a Glasgow e ad Amsterdam, e nella copertina di quella stagione sublime di Spalletti, lo 0-1 di Torino, in casa della Juventus, 90°. Resurrezione Poi, l’abisso collettivo di un anno fa, il tonfo e la riemersione,ma facendo tutto da sé, standosene silenziosamente in panchina, rispettando le gerarchie di Conte e le scelte, ascoltando le voci del mercato ma senza frignare e comunque aspettando che arrivasse il momento per metterci la firma. Raspagol al Venezia, per il corto muso, o alla Fiorentina nel 2-1, e soprattutto, l’assista Monza per McTominay quel «tiragiro» di Via del Mare per starsene al largo, su un’isola: +3 sull’Inter, l’oro di Napoli sta adagiato in una cassaforte".
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